Recensione Outlander Episodio 502: Between Two Fires

“Non si può asciugare l’acqua con l’acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, quindi non si può combattere il male con il male.” (Lev Tolstoj)

E’ difficile, a volte, decidere da quale parte stare. Non sempre ci si ferma a pensare che dietro le cause, che abbiano o meno l’iniziale maiuscola, ci sono persone. Le Cause sono portate avanti da persone, come voi, come me, che hanno una vita, che hanno affetti, abitudini, speranze. Aspettative. Il secondo episodio della Quinta Stagione “Between Two Fires” si apre con il riassunto, che cosa è successo. Niente è messo a caso, il riferimento a Bonnet, agli acri di terra e capiremo perché nessuno volesse diventare fittavolo di Jamie Fraser e anche Dente di Lontra, o l’odiato e odioso Stephen Bonnet. Dopo il riassunto che è, quindi, una triplice traccia su quel che vedremo, c’è la scena iniziale, prima della sigla: i fatti di Hillsborough. Che succede? I coloni sono sempre più stanchi, sono esausti per le continue tasse e vessazioni che derivano loro dall’Inghilterra e decidono di insorgere. A prendere in mano la situazione sono i Regolatori di Murtagh Fitzgibbons, ricercato N1 nonché leader indiscusso di questo gruppo di Ribelli. Insomma, uno che sa come fare. Nella notte, tra grida e roghi, i Regolatori non si limitano ad aizzare la folla che assalta il Tribunale, ma pescano dei personaggi importanti e li picchiano selvaggiamente oltre a cospargerli di pece bollente sulla carne viva e ricoprirli di piume, costringendoli ad andare in giro per la città umiliandoli ulteriormente oltre al dolore. Ad Hillsborough c’era stata una sommossa che aveva portato al ferimento di sceriffi e giudici e per questo il Governatore Tryon aveva mandato le Giubbe Rosse al Raduno degli Scozzesi. Nel libro succede prima, qui lo hanno spostato a dopo. Tra le voci che si levano in questa notte di punizione c’è quella di Murtagh, il quale conduce ed incita sia la ritorsione che il conseguente accanimento. Siamo certi che sia questo ciò che Jamie intendeva con “Sii introvabile?”. Ed ecco la sigla, che ci fa assaporare la nuova ritmica e ci dà un tuffo al cuore per i nomi che non vediamo. Tra quelli presenti che rincuorano sempre tanto ci sono Toni Graphia e Luke Schelhaas che hanno scritto l’episodio per la tv ancora per la regia di Stephen Woolfenden. Notiamo le mani di Claire nel “quadro” (del resto chi ha quegli anelli?) che impastano pane, vi ricorda nulla? Procediamo. Mentre Brianna dà corpo e ombra alla propria paura e alla propria rabbia mediante un disegno a carboncino dell’odioso Bonnet, un urlo lacera la quiete. Mrs Farrish porta da Claire il proprio marito, in pessime condizioni e nonostante Claire sia una ottima professionista, non fa miracoli. Mr Farrish muore. Sua moglie, per aiutarlo, gli ha praticato salassi e fatto ingoiare mercurio. Oggi noi inorridiamo di fronte a questi rimedi, sappiamo quanto siano non solo scorretti ma letali. Claire prende le redini della situazione, si affanna, indaga, cerca. Ma il fittavolo muore sotto gli occhi della moglie. Notiamo due cose: la prima è che a differenza di quanto vorremmo, i mezzi di Claire sono limitati, la seconda è che Marsali la aiuta. Nella saga cartacea Claire ha un altro aiuto, ma non vi mescolo le cose. Torniamo al momento, drammatico: sua moglie lo ha avvelenato. Lo ha fatto in perfetta buona fede. Lo capisce solo Brianna, ovviamente. La medicina è andata avanti così, ahinoi, che oggi adoriamo la Scienza come se fosse una sorta di divinità onnisciente: ammazzando le persone, per la più parte, qualcuno guarendolo, i più ci ha pensato la Natura. Sono aspra forse. Lo so, ma chiunque crede ciecamente in qualcosa ha il dovere di farlo solo per sé. Passiamo dallo sgomento di Claire che non può salvare un paziente a Jamie, che è partito con le Giubbe Rosse e il Tenente Knox per catturare il leader dei Regolatori. Tra una chiacchiera e l’altra scopriamo molte più affinità di quelle che ci aspetteremmo tra Knox e Jamie, che non è però un ingenuo (il governatore voleva solamente che vi faceste un’idea sul tipo d’uomo che sono) anche perché nonostante “il cortese tenente” capisce che deve fare molta attenzione, niente di diverso dal solito, nel momento in cui è Knox che confessa apertamente di potersi ingraziare Tryon per ricevere una concessione come quella di Jamie e che questo avverrebbe con la cattura proprio di Murtagh! Perché la vita di un uomo può valere letteralmente qualcosa di più che una speranza per un altro. Tempi difficili e come avrebbe detto Merlino de La Spada nella Roccia “anche maledettamente scomodi!”.  Guardiamoli passare tra i boschi, coi rumori che noi abbiamo perso, quelli di truppe a cavallo. Possiamo però ravvisare assai più differenze, che però il Nostro non mette a voce che una volta, tra Knox e Fraser dopo il gesto sprezzante di un colono che, al ricevere le monete elargite da Knox, sputa per terra. Se Knox ne fa una questione di mancanza di civiltà, Jamie, che sa che sapore abbiano fame e guerra esterna il proprio pensiero (non si ha tempo per le buone maniere quando bisogna sfamare una famiglia). Mentre Knox è un perfetto Inglese del suo tempo, assolutamente convinto che ognuno debba restare grato al proprio posto, perché potrebbe andare peggio, e rendere grazie alla protezione che le truppe di Sua Maestà Re Giorgio III offrono. Insomma, sentirsi beneficati ed essere grati. Ed è questa tutta la differenza tra chi insorgerà dopo, dando vita agli Stati Uniti, e chi sarà cacciato. La sostanza sta proprio qui: non si può essere grati di quel che viene elargito, con bonomia paternalista, si vorrebbe guadagnarselo da sé e scrivere da sé la propria Storia. Non è ingratitudine è autodeterminazione. Mente Jamie parla amabilmente con Knox, svelando a noi assai di più di quel che sembra sul carattere del tenente, arriva una staffetta, trafelata, a cavallo: i Regolatori hanno attaccato Hillsborough. Ci sono molti feriti e tre fuorilegge sono stati catturati. Se Knox si affretta per dare alla popolazione il supporto delle truppe, il solo pensiero di Jamie và a Murtagh. Sarà tra i catturati? Ed eccoci pronti coi popcorn per il momentone splatter della serata, Claire che fa l’autopsia al povero Mr Farrish. Se credevamo di esserci lasciati dietro le spalle i bei tempi del “sangue & budella”, eccoli qui. Oltre tutto, nonostante sia più che ragionevole quanto Claire adduce alla sopraggiunta Bree (dovevo accertare le cause della morte) c’è il potenziale pericolo, come giustamente fa notare la figlia, che persone del diciottesimo secolo non capiscano che la “scienza” è progredita anche facendo “scempio” di cadaveri. Tutti convinti assertori del progresso della scienza fino a che il cane sotto il bisturi non è il nostro o non è il nostro il Nonno che viene sezionato. Già. L’emotività che queste scelte comportano non và mai messa da parte. Oggi, ancora, non disponiamo di strumenti diagnostici così raffinati e non intrusivi da non dover ricorrere allo squartamento di un essere umano.  La scienza dovrebbe puntare a questo, alla dotazione di strumenti che aiutino l’indagine medica. Tralasciando metodi che hanno parecchio a che fare coi macellai. Purtroppo l’autopsia conferma che Mrs Farrish ha involontariamente accelerato il decesso del marito. Il punto è che le cose qui non sono mai fatte a caso, mai, nemmeno uno spillo è messo in un posto per una distrazione. Il titolo dell’episodio ci dice parecchie cose, vero? Se Jamie è tra due fuochi, tra Knox e quindi il Re, l’Inghilterra, il dovere di suddito da una parte e Murtagh coi Regolatori dall’altra, anche Claire è tra due fuochi, tra il suo profondo desiderio di guarire e quello di dover usare il meglio che ha, che non sempre è efficace, dovendo, quindi, ricorrere a quanto appreso in una vita futura che, in questa, la farebbe mettere al rogo per stregoneria o in galera. Claire ha perso il paziente, che è morto per complicanze dell’appendicite e questo la lascia attonita, se Bree la consola, dicendole che non poteva fare nulla, perché era davvero tardi, lei ha qualcosa di profondo da dire: “è già abbastanza brutto combattere contro la malattia, ma lotto anche contro la cura.” Immaginiamo il disagio, profondo, l’impotenza, lacerante, che questa donna prova, questa medicA sente dentro di sé. La cura è peggiore del male. E’ un proverbio, quindi da qualche fatto acclarato sarà derivato. Uno come questo? Bree non è esattamente adatta a fare da infermiera. Esce con un pallore piuttosto rivelatore lasciando sua madre a finire quel che sta facendo. La quale, per voler prendere un po’ d’aria, arriva nel momento in cui Marsali fa esattamente quel che dicevamo la volta scorsa, macella un animale che è stato cacciato, servirà per fare i quarti e metterli sotto sale o conservarli in altri modi. Se la scena è cruenta e ci rimanda a quella autoptica, lo sguardo tra Claire e Marsali è interessante. E’ come se una vedesse l’altra per quel che è. Sicuramente tra le due donne c’è molta comprensione e molto rispetto. Lo sguardo di Claire a Marsali, però, ci dice altro. Sta considerando qualcosa. Ma noi voliamo dal sangue della bestia ai tetti di Hillsborough dove Jamie e la colonna di Giubbe Rosse arrivano tra le persone che sistemano il caos dovuto ai Regolatori. Piccola dissertazione: noi sappiamo, dai libri di Storia, che le colonie, le tredici colonie, si sono ribellate all’Inghilterra e combattendo strenuamente hanno vinto e sono diventate libere. E’ Storia, certo. Ma chi compone ogni singolo tassello della Storia, se non le persone, come voi e me, che vivono in una determinata epoca? Siamo certe che tutti coloro che vivevano in quella città volessero davvero lottare contro il Re o i suoi Sceriffi? Mi ricorda un po’ l’atteggiamento ostile delle donne che combattevano o deridevano le Suffragette, le quali lottavano per un presente e un futuro migliori per tutte. Eppure le stesse donne le deridevano, le criticavano, le reputavano delle esaltate, pericolose. Perché? Perché erano profondamente immerse nella mentalità della propria epoca? Sì, anche, ma perché cambiare costa e se l’esempio ci viene dagli Ebrei che rimproverano Mosè di averli portati a morire nel deserto, quando sotto il Faraone avrebbero mangiato almeno pane e cipolla, vuol dire che l’atteggiamento ostile verso il mettersi in gioco lo abbiamo sempre avuto. Non tutti, certo, o staremmo ancora nelle palafitte, però c’è da mettere in conto che non sempre le cose sono andate così lisce. Anzi, quasi mai. Lode ai costumi, anche se la magnifica Terry Dresbach ha lasciato, ma ha insegnato bene e alla fotografia, che ci restituisce un mattino livido, fangoso e assai triste. In una rivoluzione chi ci rimette è soprattutto chi non può difendersi e, di solito, è il Popolo. Jamie, che riconosce Mr Fanning (ve lo ricordate? Lo incontrammo quando Claire conobbe Washington) ha la possibilità di relazionarsi con qualcuno che conosce. Affidati cavallo e fucile a Sinclair (il fittavolo che per primo al Raduno ha prestato giuramento) si dirige con Knox verso Fanning. Il quale, ovviamente, esprime tutto il suo dissenso per l’azione dei Regolatori. Li fa entrare nella locanda relazionandoli: i Regolatori hanno occupato il palazzo di Giustizia, costringendo il giudice Henderson a sentirli sotto minaccia, anche se il giudice è fuggito subito dopo. Così si sono accaniti su chi c’era, Mr Evans, che ha petto e schiena bruciati dalla pece, notiamo l’espressione desolata di Jamie il quale, probabilmente, pur essendo un valente guerriero non approva certe misure, consola Evans e apprende da Fanning che l’altro, William Hoper, che aveva ricevuto la pece anche in testa se ricordiamo la scena, è a letto, a combattere per la propria vita. Fanning ha avuto la casa distrutta. Se Jamie continua a guardarsi intorno, cercando di saggiare l’atmosfera ma, probabilmente, di capire se ci siano altri Regolatori, le parole di elogio di Fanning per l’abilità di chirurgo di Claire ci fanno assai piacere (ricordate quell’ernia operata al teatro?). Siamo in pieno giorno, nella locanda, però, oltre al fuoco che arde nel camino ci sono parecchie candele. Perché? Per un semplice motivo: è un locale pubblico e le zone di ombra possono dare adito a gesti pericolosi. Noi entriamo in locali sempre illuminati, che sia giorno estivo o meno e non ci facciamo più caso. Una volta in Prigione, Jamie cerca di convincere il Tenente Knox a fargli interrogare i Regolatori “da highlander ad highlander, forse questo potrebbe spingerli a parlare.” Va da sé che la mossa del Nostro Rosso sia atta a capire se ci sia Murtagh e a scongiurare ogni possibile pericolo per il Padrino. Tra due fuochi. Quanto deve sudare Jamie? Ma è bravissimo a mandare segnali con lo sguardo, ricordiamo che il settanta per cento della nostra comunicazione è non verbale, a quelli che riconosce per averli visti spesso con Murtagh. Si presenta formalmente come se non si conoscessero, introduce anche il tenente, chiede di Murtagh Fitzgibbons. Da qui in avanti, per tutto l’interrogatorio, è un ballare sulle punte e su una corda appesa su di uno strapiombo che un ponte tibetano è la Casa Bianca al confronto. Parole dette, non dette, sguardi, movenze, allusioni, domande poste e capite solo da uno e risposte date e comprese solo dall’altro e dichiarazioni bellicose. Ho particolarmente amato questo passaggio, perché la bravura della mimica di tutti è superlativa. Purtroppo però il tenente Knox paga non solo la sua inesperienza, probabilmente non ha mai combattuto, ma anche il suo sentirsi superiore a questi montanari scozzesi e quando Ethan lo mette alle strette, nonostante Jamie li abbia supplicati con lo sguardo, Knox sfodera la spada. Da lì tutto precipita. Ethan si dichiara Murtagh e sputa addosso al Tenente che, preso dall’ira, lo trapassa. Ethan muore e Jamie è costretto, dopo aver rimproverato a Knox che ha ucciso un uomo senza regolare processo, a difendere proprio il tenente ed è lui a dare l’ordine di riportare gli uomini in cella. Perché Knox è ancora sconvolto. Jamie Fraser è stato un guerriero valoroso e sicuramente un uomo che ne ha sempre avuta una da dire (vi ricordate quando minacciò Black Jack con un’arma scarica, mentre Randall tentava di violentare Claire?). Valoroso lo sarebbe anche Roger McKenzie, Capitano della Milizia del colonnello Fraser, se solo sapesse sparare. Tra una battuta e l’altra sugli scoiattoli e quelli che insegnavano l’educazione stradale ai bambini, i due McKenzie mettono fuori non solo l’amore che li lega, ma anche il disagio e il dispiacere provato da Bree perché suo marito si sente umiliato nel non saper sparare e la consapevolezza di Roger nel capire che suo suocero non lo reputa così indispensabile in guerra, anzi, a dirla tutta, secondo Roger la stima di Jamie per lui è quanto meno bassina. La scena in cui è Brianna che cerca di mettere Roger nella giusta postura per sparare bene è non solo lampante del desiderio e dell’amore che c’è tra i due, ma ribalta ogni stereotipo secondo cui al posto di Bree adesso ci sarebbe Roger perché sono gli uomini quelli “abili” con le armi, qualunque esse siano. Come se la precisione, l’attitudine o la capacità nel fare qualcosa abbia un sesso o un genere. Dal colpo perfetto di Bree sul tacchino al discorso del tornare indietro è proprio breve il passo. Lei sa che suo marito è diviso, tra il voler restare con lei e il voler tornare indietro. Ma quanto fuochi ci sono? E lei? Lei dice chiaramente che lì c’è la sua famiglia (Tu e Jemmy siete la mia famiglia, replica Roger) e non vuole lasciarli e se l’amarezza di questa discussione, mescolata all’amore, rende i due McKenzie tristi non è che stia esattamente festeggiando il Tenente Knox.  Il quale, alla luce del fuoco e delle candele, rimugina su quanto ha commesso (Sono diventato la cosa che disprezzo) anche restando, però, certo che i Regolatori non meritino pietà. Alla domanda di Jamie (Non c’è una causa per cui dareste la vita, Tenente?) Knox ricorda che entrambi hanno giurato fedeltà al Re e alla Patria e che è per quello che sono lì. Lo sentiamo quanto sia cedevole il terreno sotto i piedi di Jamie? Che cosa può fare? Convincere un ufficiale di sua Maestà Re Giorgio III che due montanari scozzesi avrebbero diritto ad un giusto processo invece che una impiccagione sommaria? E queste parole non sarebbero forse riportate per intero al Governatore? In quel “Aye, we have” di Jamie con relativa espressione impotente è tutta la sostanza della situazione. Roger mette almeno a frutto le doti canore, cantando nel funerale di Mr. Farrish e noi apprezziamo la voce di Richard Rankin, il quale in una intervista ha dichiarato che la peculiarità di Roger che canta (anche nel libro) è stata una vera sfida per lui. Lo sguardo di intesa tra Roger e sua suocera ci fa captare qualcosa di diverso. Claire porta con sé Marsali, dopo averle chiesto se si fidi e la nostra bionda figlia di Laoghaire si trova niente di meno che …Davanti al cadavere di Mr Farrish (ho adorato le espressioni di Lauren Lyle) e ci vuole tutta la persuasione, la calma e la lucidità di Claire per farle capire che no, non è una strega, sì, quel che ha fatto serve per capire di che cosa sia morto e curare così gli altri con i medesimi sintomi e no, non ha profanato il corpo. La scena è decisamente importante, Marsali diventa l’infermiera di Claire e questo cementa l’unione tra le due. Non dimentichiamo che i due fuochi ci sono anche per Marsali, che è divisa tra l’amore per Laoghaire che odia Claire e Claire, che le fa da madre a ogni effetto. Marsali è incantevole, un gran personaggio, non c’è che dire, una ragazza, ancora giovane, che è stata istruita dalla vita a cavarsela da sé, con un carattere forte e una intelligenza pratica e pronta. Jamie, d’altra parte, non è che sia da meno, così, di notte, approfittando dell’oscurità, sguscia per le strade, ruba un grimaldello e grigio sul nero, in una città priva di luci se non quelle delle finestre, con uno svolazzo di rosso sotto il tricorno nero, si reca in prigione. Le lucerne e le candele lasciano solo un alone, guardiamo: è buio. Una cosa ci invidierebbero, una sola, coloro che ci hanno preceduti ed è la capacità di mettere fine all’oscurità con un semplice click. Quatto come un gatto e forte come quel gigante che è, Jamie libera i due e nel confronto con loro viene a sapere non solo che è stato Murtagh a ordinare pece e piume, ma che i ribelli o Regolatori hanno assai più persone nelle loro fila di quante ne conterebbe Jamie. Le donne a casa, le fittavole, che fanno candele con la cera d’api, ci danno la misura di quanto una donna sia, per loro, pur brava e dotata come Claire, niente altro che una donna e non può saperne quanto un uomo. Quando, infatti, Claire dice chiaramente che il rimedio del dottor Wilson che usa anche Re Giorgio III (e quindi deve essere sicuro!) sia velenoso. E le donne come reagiscono? Loro che hanno visto Claire all’opera? Deridendola. Si, sarà anche una brava a riparare costole rotte e levare denti (siete una brava guaritrice…Ci mancava poco che dicessero …Siete una Beaton!), ma mettersi a contestare il medico del Re? Ed eccoci, siamo proprio nella situazione di cui parlavamo poco fa, le stesse donne che affossano una donna, perché non è ammissibile nella loro mentalità e cultura che una donna ne sappia più di un uomo. Mr Fanning loda le abilità di chirurgo di Claire, le fittavole la prendono in giro. È lì dove cresci e come cresci che sviluppi ciò che sarai. Claire, però, è una che non si arrende e sta scrivendo in bella calligrafia le famose raccomandazioni del Dottor Rawlings per non commettere più errori nelle cure. Giustamente Bree le fa notare che sta facendo come Dente di Lontra, come si fa a convincere qualcuno a credere in ciò che gli si dice, che va contro ogni cosa che ritiene giusta e vera, senza dire che proviene dal futuro? Cioè l’inammissibile? Non è la prima volta che Claire si trova di fronte al non poter parlare di sé. Bree aiuta sua madre a scrivere e Knox capisce che contrastare i Regolatori non è poi così semplice. Jamie tenta di mettere la fuga dei due criminali sotto una buona luce, diranno a Fitzgibbons quanto Knox sia convinto nel dare loro la caccia, ma il tenente fa giustamente notare che prima cercavano un solo uomo, adesso i due fuggiaschi e chi li ha aiutati. La Guerra è inevitabile. A Jamie servono altri uomini. Altra cosa inevitabile. Passiamo dal Rosso che si congeda da Knox a Roger che si fa visitare la vista da Claire nella speranza che un problema visivo possa spiegare la sua scarsa mira. Qui suocera e genero hanno modo non solo di rispolverare, a nostro beneficio, il legame che dividono ma anche di farci capire il punto di vista di Claire che, al contrario di quanto ci aspetteremmo, preferirebbe figlia, nipote e genero nel futuro. Hanno modo anche di parlare di Nancy Drew, che è la protagonista di una serie di gialli per ragazzi, scritti a partire dagli anni Trenta e che in America e nel mondo anglosassone dovevano essere assai noti. I bellissimi occhi di Roger stanno bene, il verdetto di Claire è chiaro. Roger prova a cercare la via della spiegazione psicologica, suo padre Jerry era un asso dell’aviazione ma lui è cresciuto col Reverendo Wakefield e quindi sparare non è nel suo DNA emotivo ed è così che si arriva al punto. Brianna e il restare lì. E se Claire consola Roger dicendogli che ha dei trisavoli lì in America quindi non sé solo e lui replica che spiegare a Morag McKenzie in che modo siano imparentati (Morag era la ragazza che Roger difese a bordo della nave di Bonnet) sia rischioso, per Claire è auspicabile che tutti siano salvi nel futuro. Il fatto è che devono capire se Jemmie senta le Pietre, solo così si comprende se sia un Viaggiatore o meno. E’ chiarissimo il pensiero della medicA riguardo al fatto che nel futuro tutti loro correrebbero meno rischi. Si sente in difetto, sa che Bree è lì perché ha letto dell’incendio e Roger è lì di conseguenza. Ma per ora possono solo aspettare e non aspettano Bryan Cranna e Lee Withers che tornano al campo dei Regolatori. Dopo essersi fatti riconoscere da Murtagh e da due che si fan chiamare Signor Marito e signor Cacciatore, passiamo dal crepuscolo alla notte coi fuochi tra le tende dei Regolatori. Passiamo anche tra i due fuochi di Murtagh, che è diviso tra la totale fiducia a Jamie e l’appoggio, anche questo totale, ai suoi uomini, coi quali si schiera. Ed è Murtagh che, riprendendo un’espressione del libro, parla dei due fuochi (Cammina tra due fuochi) riferito a Jamie, ovvero sia combatte per la sua gente, pur restando dalla parte della Corona. Esattamente come Murtagh. Quella che viene presa per matta è Claire, invece, che ha panificato tutta la notte solo per mettere il pane ad ammuffire e ricavare la penicillina. Ricordo con piacere la descrizione delle muffe amiche di Claire dal libro, con lei che le coltivava con amore e un pizzico di ironia. Che non ha Brianna quando le dice chiaramente che con le sue conoscenze, che in quell’epoca ancora non esistono, sta giocando a fare Dio e potrebbe sconvolgere ogni equilibrio ma sua madre, che non si è mai fermata dinanzi a nulla, se serve per migliorare la vita di chi ama, le fa notare che anche Bree venendo lì a salvarla ha giocato a fare Dio e che se la penicillina estratta dalle muffe salverà delle vite, il Tempo, lo Spazio e la Storia possono andare al diavolo. Roger canta “Jeremiah was a bullfrog” della fine degli anni 60 e sua moglie lo sorprende, felice. Adora quella canzone. Suo marito la vede carica per una cesta che si offre di portare nella loro casa ed è per puro caso che fa cadere l’album dove Bree conserva i suoi disegni e se tra quelli che rappresentano lui o Jemmie c’è amore, ci sono diversi ritratti di Bonnet che gettano Roger nel più nero sgomento. Quello è l’uomo dal quale lui non ha potuto difendere la donna che ama, così quel dolore gli vela la gioia di vedere Jemmie che cammina, muovendo i primi passi felice mano nella mano con Bree. Ed è in una sala scommesse di Wilmington, potremmo dire, che ritroviamo delle vecchie conoscenze. Mr Forbes, quello che voleva a ogni costo sposare Brianna Fraser se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Lord John Grey e l’odioso e odiato Stephen Bonnet, ripulito e azzimato, che addirittura dichiara di detestare la violenza nella lotta delle due donne. Povera anima candida vero? Un’anima nera venuta su dall’inferno che non ha esitato a buttare donne e bambini fuori bordo dalla sua nave, che ha giocato la salvezza di Morag a testa o croce con Roger e che ha stuprato Bree per il possesso di un anello che lui aveva tolto a Claire dopo averla derubata e aver commesso altre belle azioni. Bonnet, che nel libro è quasi un allegro furfante, se dimentichiamo lo stupro, ovviamente, qui è un essere abietto che non merita rispetto o comprensione. Può ripulirsi quanto vuole come Black Jack, che pure per crudeltà gli era superiore, ma sempre feccia dell’inferno resta. Mr Turnbull si serve di Bonnet per far entrare merce sotto il naso dei doganieri e lo propone anche a Forbes, che ci penserà. Lo stesso Turnbull che ci informa di aver ripulito la fedina penale di Bonnet. Il quale, ovviamente, gli è molto grato ma ha modo, dopo essere stato accusato da uno del pubblico, di mettere in evidenza che lui, ripulito o meno, resta sempre quel che è: un tagliagole. Il ragazzo che lo accusa di aver barato è sfidato a duello, ma perde e Bonnet, che non è un gentleman, lo ferisce in modo decisamente cruento e feroce. Modo che invece di essere biasimato da Turnball è quasi giudicato troppo debole. Bonnet, anima candida, si scusa, lui non ammazza più chi lo offende, perché ora “devo dare il buon esempio, sono un padre adesso.” E se Ed Speelers è un attore molto ma molto bravo, i ruoli da villain sono proprio per lui (aspetto di vederlo in un ruolo da buono), Bonnet spero che faccia, qui, la fine che si merita.

Episodio che ha portato chiunque a dover scegliere più e più volte e che ci ricorda, che, spesso, la nostra vita non è una retta ma una spirale o una via serpentina. Perché nel corso della nostra vita le scelte non sono mai semplici né leggere e spesso, anche nel momento più sereno, prendiamo vie che ci porteranno a momenti oscuri e da lì potremo, con forza, salire. Perché, come diceva Charles Chaplin “Niente è permanente in questo mondo. Neppure i nostri problemi”. Al prossimo episodio!

Recensione a cura di Cristina Barberis.

4 Risposte a “Recensione Outlander Episodio 502: Between Two Fires”

  1. Ci risono! Ecco questa puntata non mi ha fatto impazzire (forse troppo cruenta soprattutto nel finale). Il “giubbarossa”mi è simpatico come un “calcio nei denti” Mi sto ricredendo su Roger che, fino ad ora avevo definito un “pesce lesso”! Invece ha proprio una bella voce (sarà veramente l’attore che canta?) ed è anche espressivo (mi riferisco a quando vede i disegni di Brianna). Mi piace sempre di più la piccola Marsali…grande donna anche lei! Bonnett….come ho già detto è molto bravo come attore ma, visto il personaggio che interpreta, lo odio cordialmente! Hai detto bene “feccia dell’inferno”. Claire è la degna compagna di Jamie…gran bella coppia… mi sembrano anche cresciuti “attorialmente”. In attesa della quarta che tu hai già visto ed hai anche commentato (ma non ti leggo perchè prima la guardo…poi ti leggo e dopo la “riguardo”…e mi sembra anche più bella perchè la prima volta non riesco mai a captare le sfumature che metti nelle tue recensioni. Grazie…Carla

  2. Ciao Carla, grazie del commento 🙂
    Roger è un bel personaggio e Richard Rankin, secondo me, lo rende bene e sì, mia cara, è lui che canta!
    Ed Speelers è molto bravo ma, come detto, lo vedrei bene in un ruolo da buono che non sia volare con un drago xD
    Sam e Cait sono cresciuti moltissimo dal punto di vista delal perfomance, anche se Cait per me resta insuperabile nell’episodio di Faith, nella Seconda Stagione <3
    Grazie infinite per l'apprezzamento, mi fà un piacere enorme.

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