Recensione Outlander Episodio 509: Monsters and Heroes

“Smettiamo di cercare i mostri sotto al nostro letto quando realizziamo che sono dentro di noi.” (Stephen King)

Siamo giunti ad uno dei momenti più iconici, importanti e determinanti della stagione. Questo nono episodio ci porta dritti nell’anima di James Fraser. Ci fa scoprire che tra mostri ed eroi c’è proprio una linea sottile e, lo capiamo, molto spesso entrambi sono dentro di noi. Al solito il riassunto riprende le fila di quel che ci occorre e ci introduce nel vivo dell’episodio. Dopo quello e mentre la sigla giunge quasi al termine, un bisonte ci osserva, leggiamo che “Monsters and Heroes” è stato scritto da Shaina Fewell e diretto da Annie Griffin e iniziamo subito, nessun quadro, nessun inserto. E’ una bella mattina di sole, gli uccellini cinguettano e nell’ambulatorio di Claire c’è lei che visita Marsali. Il bambino sta bene e anche la quasi mamma per la terza volta, la quale trova modo di dire qualcosa di bello, che fa capire meglio il rapporto che c’è con la suocera “…mi fa stare meglio il fatto che tu sia qui. Non in veste di medico, ma per condividerlo, come una madre.” E guardate il viso di Marsali, così emozionata nel dirlo e la stessa sorpresa su quello di Claire, se solo pensiamo a come è nato il loro rapporto, c’è da applaudire alla pazienza dell’una e al fidarsi dell’altra. È autunno, le foglie degli alberi ingialliscono e rosseggiano, accompagnati dalla voce di Claire “Il tempo viene segnato e misurato in molti modi. I colori delle nostre vite stavano cambiando. I brillanti verdi dell’estate svanivano, sotto quella cangiante tela che è il cielo, per fare posto ai toni rossi dell’autunno, alle tonalità marroni della stagione del raccolto e alle sfumature blu violacee della tintura d’indaco.” E nel mentre le abbiamo viste lavare i panni all’esterno del Ridge, tingerli con l’indaco e abbiamo trattenuto il fiato davanti alla bellezza della Natura che muta livrea. Nella casa dei McKenzie che sembra più quella dei rudi coloni, il fumo esce dal camino, i cavalli legati, i rumori attorno, c’è Roger che tenta un approccio amoroso con la moglie ma il saluto di Jemmy lo blocca. La bellezza di fare tutto nella stessa stanza! I piani di Bree vengono sconvolti dall’arrivo impetuoso del padre che, tra l’imbarazzato e il serio annuncia loro che Josiah ha trovato tracce di selvaggina a Ovest e siccome serve carne…Quando parla di un buon tiratore, sia lui che Roger guardano Brianna, ma lei resterà per dare una mano con la tintura e così Jamie, uomo sagace, ovviamente deve chiedere a Roger ma la figlia lo precede e tra uno sguardo apprensivo la battuta “Ho bisogno di uomini sani e robusti e tu lo sei di sicuro.” Dopo aver guardato se non alla complessione fisica di suo genero, almeno ad una certa parte di robustezza, Jamie và fuori. La spedizione di caccia, composta quindi di soli uomini, anche se abbiamo visto che Jamie non è un sessista, la mira di sua figlia gli avrebbe fatto comodo e l’avrebbe portata, è composta da Jamie, Fergus, Josiah, Roger, Ian e un colono. Scovano le tracce di grossi animali e decidono la tattica, che prevede di dividersi, Jamie e Roger assaliranno il gruppo di animali per spingerli tra le braccia armate degli altri e a sera si ritroveranno al Ridge. Avete notato che quando Jamie parla di direzione del vento solo Roger guarda in alto, come per capirci qualcosa di più? E’ la differenza che passa tra chi vive all’esterno, tra la natura o, oggi, in campagna e chi è sempre vissuto in una scatola di mattoni o cemento, perdendo il contatto con la Natura. Che, come dicevano gli antichi, è madre e maestra. Non è né cattiva né buona, non dovremmo applicarle i nostri canoni, vederla virago vendicatrice quando succedono catastrofi, per lo più causate dall’aver costruito nella valle dove prima c’era un fiume o aver disboscato e spianato e, quindi, lo smottamento è ovvio. Come non dovremmo vederla come una tavola imbandita o una grassa Tata che ci aspetti per accudirci. La Natura è un organismo vivente del quale anche noi facciamo parte e prima lo capiamo e meglio sarà. I nostri si dividono, tra una meravigliosa montagna che si incendia d’autunno e un avanzare nel fitto del bosco in cui Roger ha modo di calpestare l’escremento di una “vacca” ma in realtà, quando si spostano, vedono una bella mandria di bisonti. La mattina è iniziata bene e la giornata si prospetta proficua, di un bisonte si usava tutto, almeno a quest’epoca anche i coloni lo facevano, tra cento anni li vedremo nella strage che “Balla coi Lupi” mostra così crudamente. Preso dalla frenesia di sparare, Jamie non fa per niente caso al posto in cui si inginocchia e viene morso da un serpente. Siccome la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo, diceva una vecchia battuta, il serpente che lo morde è velenoso. Ecco qui: la Natura non è cattiva. Il serpente è stato calpestato e ha reagito. Quando ero molto piccola e mio nonno materno mi portava nei boschi in cerca di funghi, mi ricordo che ripeteva come una litania tutte le precauzioni, per muoversi lì dentro. Fiduciosi sì, sprovveduti no. Il serpente viene ucciso da Jamie, ma oramai il danno è fatto. Prudentemente Roger fa sedere il suocero per osservare la ferita e i due buchi, fatti a quel modo, testimoniano che il serpente è velenoso, ha affondato i denti per iniettare il veleno. Roger, dopo che Jamie ha versato dell’alcol sul pugnale, incide la ferita e succhia il sangue, per tentare di levare il veleno. Che abbia fatto più o meno danno del serpente, non resta che sperare. Ho pensato al senso dell’umorismo delle circostanze, proprio Roger deve salvare Jamie, sapendo che, almeno per quel che ne sa lui, Jamie non si fida, non del tutto. Jamie resta solo dopo aver mandato Roger a cercare gli altri. Il nostro professore fa qualcosa che si rivelerà decisivo, raccoglie la testa del serpente e la mette in una pezzuola, portandola con sé. Al Ridge intanto, tra una battuta e una risata, le donne tingono i panni. Così assistiamo ad una di quelle conversazioni madre & figlia tra Claire e Bree che mi piacciono tanto. L’argomento è il poter fare quel che si ama, anche quando le circostanze non ce lo permetterebbero. Claire è un medico, ha lottato per diventare chirurgo, al principio della carriera poteva fare solo l’infermiera ma poi i tempi cambiati e soprattutto la sua tenacia le hanno permesso di diventare quel che è. Brianna, però, non può essere un ingegnere. Sua madre fa un’osservazione interessante: molte persone vivono la loro vita in base a quello che trovano. Le dice anche che se anche perdesse uno dei suoi due grandi amori, potrebbe sempre aggrapparsi a quel che è e che sa fare. Bree è un ingegnere e qualunque sia il modo in cui lo chiamino in quell’epoca, deve trovare il modo di esserlo. La rassicura, se anche non dovessero tornare nel loro tempo, Claire è certa che troveranno il loro scopo nella vita, in quell’epoca. Niente male come madre Claire, vero? Intanto il nostro professore di Oxford, nella ricerca degli altri, gira senza meta. Quando andiamo in un posto qualunque, che non sia segnato da nomi di strade o da palazzi riconoscibili, cerchiamo di prendere un punto di riferimento e se gli alberi ci sembrano tutti uguali, guardiamoli meglio. Ovviamente Roger ha fretta e non può dilungarsi, ma l’osservazione della Natura circostante ci mostrerà che margherite, api o querce non sono assolutamente tutte uguali alle proprie simili. L’inesperienza e la circostanza negativa rendono Roger poco attento e con la musica che sottolinea la sua angoscia, noi lo vediamo perso. Per attrarre l’attenzione spara un colpo col fucile e con la pistola, mi ha fatto tenerezza. Pensando a come si ricaricano quelle armi, deve essere stato molto angosciato. Perché sprecare un colpo nel bosco è da sciocchi. O da persone poco lucide. Al tramonto Rollo annuncia l’arrivo dei cacciatori. Tra domande e risposte si capisce che abbiano perso i contatti con Jamie e Roger. Forse Jamie, come suggerisce Fergus, ha deciso di accamparsi e madre e figlia si scambiano uno sguardo che vorrebbe essere reciprocamente rassicurante. Intanto Jamie, che non sta mai fermo, ha arrostito il serpente e quando ricompare Roger come un folletto dei boschi, Jamie mangia il serpente “occhio per occhio” sotto lo sguardo tra disgustato e divertito del genero. Nessun segno degli altri ma forse il fumo gli porterà la posizione dei due. Jamie inizia ad avvertire gli effetti del veleno, nell’epoca di Roger gli avrebbero iniettato un antidoto, ma qui, purtroppo, non è possibile. Roger si sente a disagio col suocero, lui sa che questo highlander di quasi due metri ha fatto di tutto o quasi nella vita e ha più esperienza accumulata di quanta ne potrebbe vantare Roger Mac in due vite e, in più, è il padre di sua moglie e quel senso di confusione nel capire chiaramente i sentimenti di Jamie fa il resto. La ferita di Jamie non và affatto bene, anzi e durante la notte il Rosso peggiora a vista d’occhio. Roger veglia accanto al fuoco. Ho amato moltissimo che Richard Rankin moduli, ovviamente, la voce in modo diverso da prima, perché la sua gola ha subito una tracheotomia e non si è ancora ripresa del tutto. Purtroppo Roger Mac non conosce una preghiera per l’unzione dei malati (estrema unzione) e cerca di rassicurare il suocero che no, non morirà, perché hanno visto tutti e due il necrologio in cui si parlava di un incendio. La battuta sul non saperla in latino, la preghiera, ci riporta all’annosa questione cattolici e protestanti. Ma Jamie non conosce riposo, non sarebbe il Rosso, ovviamente. La questione scivola su un terreno insidioso e per entrambi difficile: se lui dovesse morire desidera che Roger uccida Stephen Bonnet. Lord John conosce tutti i dettagli del piano…E come poteva essere altrimenti? John Grey si butterebbe nel fuoco se servisse a Jamie, l’amore della sua vita. Roger, però, esita, nonostante si tratti di Bonnet, uccidere un uomo non è una cosa così accettabile per lui. (Guardiamo il fuoco sui loro visi, le espressioni, ascoltiamo il tono…Grande pezzo di bravura e la regia è impeccabile!) Nonostante le obiezioni di Roger, Jamie spiega il suo punto di vista: Bonnet ha ucciso un suo amico, aggredito sua moglie e stuprato sua figlia. È troppo per chiunque o no? Purtroppo non c’è modo di tornare indietro e se il morso del serpente non è la punizione di Jamie è certamente il momento in cui può tirare le fila degli ultimi anni della propria vita. Sfortunatamente per Roger, il figlio paga per gli errori del padre e non avendo un maschio che possa farlo, non potrebbe chiederlo a Fergus, per ovvie ragioni, tocca al professore. Jamie dice una cosa che dovremmo stamparci a lettere di fuoco: il momento migliore è il presente. Gli antichi lo avevano condensato in “Carpe Diem” che come ogni motto latino racchiude in poco molto più di quel che apparentemente dica. Jamie non sta bene, anzi, per dirla meglio, sta molto male e cerca di estorcere a Roger il giuramento di occuparsi di Claire e del Ridge se lui dovesse morire. Ovviamente il genero gli obietta che sono tutte sciocchezze e cerca di dissuaderlo perché la vendetta è una strada pericolosa. Allora Jamie tira fuori il pezzo da novanta: Jocasta ha lasciato River Run al piccolo Jeremiah McKenzie. Il punto è che Bonnet potrebbe farsi riconoscere come legittimo padre di Jemmy e portarlo via ai due, o tentare di farlo, perché farebbe passare lo stupro di Brianna come un atto consenziente e di testimoni a favore del fatto che Bree sia andata di sua spontanea volontà dietro a Bonnet ce ne sarebbero eccome. L’opinione di Jamie di levare dalla faccia della terra Bonnet, i cui crimini sono imperdonabili, prima che faccia ancora male mi trova del tutto d’accordo. La legge non potrebbe fargli nulla, il giudice suo amico gli ha pulito la fedina penale e Mr. Bonnet oggi è un uomo irreprensibile. Per di più agiato, quindi questo agli occhi dei protestanti calvinisti è assolutamente degno di fiducia. Ed ecco che arriva la frase che spiega tutto “C’è una linea sottile tra un mostro e un eroe.” Non è detta a caso, come nessuna parola che il cast pronuncia in tutta la serie, dal primo episodio all’ultimo. Jamie è felice che Roger sia lì, con loro, con lui, immagina, suppone che Dio abbia un progetto per questo (e ritorniamo dritti alle parole di Claire, per la quale ognuno di noi può trovare il proprio scopo, nella vita) ma Roger lo ferma: se il Rosso vuole che affronti Bonnet, dovrà insegnargli a combattere. Lo farà, il Nostro, sempre che viva e con quella bella predizione, sperando che sia un profeta migliore di tanti, tace, lasciando Roger ritagliato dalla luce del fuoco nel nero della notte. L’alba è un accenno di verde e di arancio smerlato di blu, Ian esce per svuotare il secchio e far sgranchire Rollo e trova il cavallo di Jamie. Roger, intanto, ha costruito un travois (travoistravu̯à› s. m., fr. [dal canad. travay, travoy, alteraz. del fr. travail «lavoro»]. – In etnologia, tipo di traino senza ruote, costituito da due pertiche che strisciano sul suolo attaccate ai fianchi di un cavallo o di un cane e riunite trasversalmente da un asse orizzontale ove poggia il carico: era diffuso tra gli Indiani delle praterie, tra gli Eschimesi, presso alcuni popoli siberiani del medio Amur e dello Ienissei, tra i Finni. – Treccani) sul quale ha caricato Jamie, del resto non può aspettare ancora. Jamie cerca di mantenere una parvenza di lucidità ma la sua situazione è davvero drammatica. Roger Mac nel libro è alto come Jamie, quindi vedere Richard che arranca mi ha fatto tenerezza, dover portare un bestione di due metri, a peso morto, con un peso corporeo di probabili novanta chili, è un grande sforzo. La battuta sul letto di Procuste, perché il travois è più piccolo di Jamie, fa’ riferimento ad uno dei tanti miti da grand guignol dell’antica Grecia. Roger non si fa mancare la replica e prosegue, nessuno dei due ha perso il proprio umorismo. Se Roger non sa nemmeno dove si stia dirigendo Jamie lo esorta a guardare in alto, il vento soffia da ovest, seguendolo Roger arriverà a casa. Relazionarsi con i punti di riferimento è essenziale. Abbiamo bussole e strumenti, ma spesso sono gli elementi della Natura che, se conosciuti, ci aiutano a proseguire. Ed ecco che dalla notte al giorno James Fraser, signore di Fraser’s Ridge, ha cambiato idea: se lui morirà, vuole che Roger convinca Claire ad andare via, tutti loro devono lasciare il Ridge se Jemmy può attraversare le Pietre. Non sono al sicuro qui senza di lui e non è una spacconeria, Jamie è il solo che sappia come vivere ai propri tempi. Poi prosegue, dire a Bree che è fiero di lei, dare la sua spada a Jemmy e riferire a Claire che era sincero. Necrologio o meno, Roger lo vede in agonia e non c’è sicurezza che tenga. Così, dopo la commozione, il professore intona una preghiera e il gesto e le parole per il suocero sono incantevoli. Si rimette in marcia, se le fronde sono ferme, le nuvole viaggiano spinte dal vento, la direzione c’è sempre. Intanto Ian, Fergus, Rollo e un colono sono in cerca dei due. Tra la musica che incalza e i richiami di figlio e nipote, la cerca continua. Roger si ferma, ascolta, gli arrivano le voci e risponde, ma non può urlare. Però non si perde di animo, batte con un bastone, ritmicamente, su un tronco. Gli esseri umani hanno sempre trovato il modo di comunicare. Richard Rankin che urla in modo soffocato è uno spettacolo. I due sono raggiunti e Jamie è issato in sella. La pacca di Fergus a Roger è bellissima. Anche quella è comunicazione. Dal bosco passiamo all’azzurra Claire, che ammette di non aver mai visto niente del genere. Non solo per gravità, ma perché i pazienti morsi da serpente raramente erano portati in chirurgia. Ovviamente Claire racconta, ma non si rende conto, emozionata com’è che il suo di linguaggio è sconveniente, parlare di autopsia ad un uomo che potrebbe morire è privo di tatto. Comunicazione. Claire chiama da parte Marsali, deve chiedere aiuto per cercare delle larve, che mangino la carne infetta. La situazione è più che grave, il veleno è ovunque e si deve cercare di aiutare il corpo di Jamie a reagire. Amputare, per adesso, è fuori discussione. Purtroppo Brown ruppe la siringa, quindi la penicillina deve essere somministrata per via orale. Il riassunto ci dice sempre quel che ci troveremo davanti. Se la gamba andasse in cancrena…Ma Marsali la blocca. Se. Per adesso cercheranno le larve. Che non è un lavoro né facile né pulito. Bree è costretta a riferire al padre che nessuno ha ucciso un bisonte, anche se lui ha mirato ad uno e Claire gli somministra brodo di penicillina, scherzando sulla fobia di Jamie per gli aghi. Mentre madre e figlia parlano a voce bassa, Jamie fissa la sega da chirurgo di Claire, piuttosto minacciosa come immagine. Quando lei gli strilla addosso, lui sa che starà bene, ma quando è tenera come burro, Jamie sa che le cose si mettono male per la sua salute, non è la prima volta che la moglie lo cura. È un ottimo osservatore il Rosso, lo è sempre stato. Sua moglie lo accontenta e quando si alza, Jamie si concede di guardare il proprio piede e lo muove, per assicurarsi che sia ancora tutto a posto. Il Ridge sembra tranquillo, sono tutti o quasi, fuori a cercare larve e Claire viene spaventata da un rumore. Jamie si è trascinato fino al tavolo coi ferri e ha preso la sega. Non vuole morire ma nemmeno vivere con mezza gamba. Ne nasce un confronto doloroso ed emozionante tra moglie e marito, con lei che obietta ogni logica ragione per l’amputazione, se sarà il caso e lui che la affronta dicendole che ha fatto la propria scelta. Non sarà amputato. In fondo ha chiesto a Roger di portare via tutti se dovesse morire, quindi che scelta credete che sia quella di cui parla? Roger e Brianna cercano larve come tutti. Dopo che sua moglie lo ha rassicurato, il nostro professore di Storia confessa alla moglie del piano di Jamie per uccidere Bonnet. Perché Bonnet ha sì aggredito Bree ma la gente dell’epoca crede che lei sia stata consenziente o Dio non avrebbe permesso che lei concepisse in seguito ad uno stupro. Purtroppo la Legge non li tutela, erano soli quando si sono uniti con l’handfasting e sfortunatamente è anche vero che per uno come Bonnet la Legge non conta nulla. Josiah trova le larve e Jemmy e Lizzie hanno il loro primo incontro con un bisonte. Guardiamo lo steccato, i panni stesi ad asciugare e l’atmosfera tranquilla che, all’improvviso, è sconvolta dall’arrivo di un bestione, un mostro. Eppure, a ben pensarci, non esistono mostri, al mondo. Ognuno segue la propria natura, lo squalo, la tigre, la tarantola, il crotalo. E il bisonte. Che è maestoso, ammettiamolo, incredibilmente possente, una forza della natura. Visto da lontano e libero. Vicino ad un bambino piccolo è l’immagine della morte. Lizzie resta paralizzata dalla paura però urla e questo attira il bisonte verso di loro. Brianna, invece, intrepida valchiria, richiama l’attenzione di quella tonnellata di ossa, muscoli e determinazione mentre Claire torna dentro per prendere un’arma. Si svolge tutto in pochi istanti, il bisonte lascia perdere Lizzie e Jemmy e carica Bree mentre Claire lo uccide con un colpo da cecchino. Accorre, si fa per dire, anche Jamie e la scena del bisonte morto, del sangue sparso, delle donne col bambino ci aiuta a ricordare che, a volte, la vita è molto difficile da affrontare. Ma non per questo non si può fare. Jamie è pallido, sudato. Sta non male ma peggio. Un istante dopo l’ambulatorio di Claire si riempie di gente, Bree che si disgusta per le larve, Marsali che, bontà sua, non dice dove Josiah le abbia trovate, Roger che arriva e fa una battuta gradita dal suocero. Il bisonte viene macellato, carne per l’inverno, nel momento in cui Claire, onesta con la figlia che glielo chiede, la mette al corrente che se il corpo di Jamie sta sconfiggendo il veleno, la gamba è molto grave. Purtroppo non c’è modo di iniettargli la penicillina e questa realtà getta Claire nello sconforto. Mentre madre e figlia cercano, forse, una soluzione, Jamie chiede a Roger di portarlo nel proprio letto (trasportarti in giro sta diventando un’incombenza giornaliera) e all’esterno Claire si macera nell’idea di dover amputare. La sua angoscia risiede nel fatto che se non ci saranno miglioramenti non avrà scelta e, se non bastasse, il marito le ha fatto promettere che non lo farà. Bree la consola (almeno sarà vivo per prendersela con te) ma sua madre è addolorata perché sa che ogni volta che il Rosso abbasserà lo sguardo e vedrà che non ha la sua gamba, ricorderà che è stata Claire a tagliarla, non mantenendo la propria parola e per uno come lui è qualcosa di difficile da digerire, molto più di una amputazione. Jamie Fraser è un uomo di parola, sempre. Ian intercetta Roger che porta Jamie nella camera padronale, nella quale salta su come un meccanismo a molla tutto il discorso sull’amputazione. Grandissima prova di John Bell e di Sam Heughan (che ha retto l’intero episodio sulle proprie spalle!) lasciatemelo dire. Tutto il cast è affiatatissimo e in perfetta sincronia. Ian è deluso e disilluso da quello zio che ha sempre voluto come padre e si rende conto senza nasconderlo, notiamo anche l’espressione di Roger, che Ian Murray sia un uomo estremamente coraggioso. Quando Claire torna (ma fuori è scuro e non capisco che abbia fatto per tutto il tempo!) e non trova suo marito, lo cerca per la casa, fino a che non arriva nella propria camera, dalla quale Roger si defila con una espressione grandiosa. Jamie informa sua moglie che si è fatto spostare perché vuole che lei gli dorma accanto, così mentre la nostra medicA si abbandona alla tenerezza sponsale, nella penombra Fergus e Ian hanno un confronto. (Adoro l’accento francese di César Domboy!) Ian teme che Fergus sia turbato nell’apprendere che il padre adottivo non vuole farsi amputare ma il francese replica con una frase che ci riporta in una stanza di Parigi, in un letto, dove un bambino giace, senza più una manina. “ In un colpo solo si ritroverà a vivere negli agi.” Era un vecchio scherzo tra il piccolo ladro e il Rosso, che però lo onorerà, mantenendo Fergus come un figlio. Sicuramente Marsali avrebbe da ridire in merito, sugli agi, ma Fergus ha anche modo di prospettare un altro lato della situazione a Ian: hanno un padre e uno zio e dovranno esserci per lui, quando ne avrà bisogno. Il Ridge immerso nella notte ci porta all’epilogo della vita di James Fraser. L’inquadratura del suo viso e quello spalancare gli occhi è di una intensità che mi ha levato il respiro. Jamie si rende conto che sta morendo, vuole farlo tra le braccia di sua moglie e, lasciatemelo dire, questa che segue è forse una delle scene più belle di tutta la serie, dalla prima stagione al momento presente. (Saresti capace di scherzare anche in punto di morte, vero?) Ogni domanda è posta con attenzione ma ogni risposta è definitiva, non compresa per intero, come potrebbe povera Claire? La lacrima che scivola dall’occhio di Jamie, segna, per lui e per noi, la fine. La moglie non lo lascerebbe mai, lo rassicura, senza capire che lui le chiede di non lasciarlo adesso che sta morendo. Perché lui lo ha capito e un istante più tardi lo capisce anche Claire. Quando è tardi, quando lui è sulla via del non ritorno. La disperazione, incredula, straziante, che le pervade lo sguardo si riflette sul suo viso, nei suoi gesti, nel tono di voce, in quei richiami del marito. Nelle suppliche. Fa la sola cosa che si possa fare con un umano in ipotermia o quasi, si spoglia e lo scalda col proprio corpo. Ho letto di fan che pensavano ad una scena di sesso (!) e mi è venuto da riflettere: va bene che questi due si amano follemente, ma chi farebbe sesso o cercherebbe di farne per riportare l’altro in vita? Non è nemmeno da commentare questa cosa. Claire scalda Jamie col calore del proprio corpo che, essendo vivo e pulsante e come minimo a 36 gradi, è migliore di qualunque cosa, se non avete una coperta termica. Claire lo scalda, lo chiama, cerca di trasmettergli amore e Jamie torna alla vita, respira. Baci, lacrime e una prova di attori da 10 e lode. Il mattino seguente tutto funziona come al solito alla Casa Grande, così possiamo permetterci di tornare dai due Fraser. Jamie è sveglio, Claire no, ma ha dormito sul marito per l’intera notte. Il quale, quando lei apre gli occhi, la libera dalla promessa, quando sarà il momento potrà amputargli la gamba. Il viso di Jamie è quello di una persona che abbia piena consapevolezza di quel che dice. Sua moglie è tra sollevata e affranta. Roger, intanto, alle prese con la testa del serpente, preso per dare modo a Claire di far qualcosa in merito, viene fermato dalla moglie , prima di gettare via i resti, che osserva i denti cavi del serpente. I Fraser di Fergus sono tutti a far funghi, quando Marsali ha le doglie. Non c’è tempo per avvisare Claire. La quale, intanto, somministra al marito una medicina, lamentando con Ian che ha bisogno di aiuto, per l’amputazione. Jamie chiede a Ian di seppellire la gamba in un posto che lui non vuol sapere e quando il nipote si scusa, Jamie lo rassicura che è tutto a posto. Claire si allaccia il grembiule, Jamie osserva quel suo piede oramai roso dall’infezione e si dice pronto. Un segno della croce, Ian che gli passa un rotolo di stoffa da mordere e mentre Jamie afferra Ian e Claire è davanti ad uno dei peggiori istanti della sua vita irrompe Brianna. Ha costruito una siringa, usando il dente del crotalo come ago, perché è una ingegnera, c’è poco da fare e allora sì, Jesus H. Roosevelt Christ ci sta tutto. Riconoscente e orgoglioso Jamie bacia la mano della figlia mentre la moglie gli inietta la penicillina nella ferita. “Davvero un’ingegneria straordinaria” commenta Claire alla figlia, perché è così, Bree ha usato le sue conoscenze, in un modo che non avrebbe sospettato. Al momento giusto. Merita lo sguardo orgoglioso di Roger e di Ian e l’espressione sofferente ma fiera di suo padre. Al tramonto di un lungo giorno conosciamo Félicité la figlia di Marsali e Fergus. Roger fa notare, col suo umorismo scozzese, al suocero che di fatto è vivo e quindi lui può gongolare! Anche se Jamie lo libera dall’obbligo di uccidere Bonnet, Roger vuole accompagnarlo ugualmente all’incontro e questo dà evidente soddisfazione al Rosso. Adso che si pulisce e che si accorge di Claire fa voltare Jamie, occhiali e libro, verso la moglie. Sono passati dei giorni e lui sta meglio. Lei, però, non ci gira intorno. Jamie ha cercato di morirle tra le braccia. Lui non nega, sì, è così. Morire non gli avrebbe chiesto sforzi, non morire è stato più difficile. Quando la morte era vicinissima, la mente di Jamie era lucida, pulita come uno specchio e ha visto una sorta di passaggio, avrebbe potuto attraversarlo se avesse voluto e pur volendolo, ha riflettuto sul dover scegliere. Andare avanti o tornare indietro. È stato a quel punto che ha chiesto a sua moglie di toccarlo perché sapeva che lei era l’unica che avrebbe potuto riportarlo indietro (del resto come medicA ci sta ma anche come solo amore della sua vita) e ha deciso di restare perché sa che Claire ha bisogno di lui. “Non perché mi ami?” (scena indimenticabile tra le più belle di sempre) “Che io sia morto o che lo sia tu, che stiamo insieme oppure separati, ti amerò sempre. Sta per scoppiare una guerra, Dio mi ha reso ciò che sono. Mi ha affidato un dovere, debbo adempierlo a qualunque costo.” e allora ci permettiamo di piangere, con Claire “Qualunque sia stata la ragione James Fraser hai fatto la scelta giusta.”

Godiamoci un momento di sollievo, le prossime che verranno saranno dense ma dense di tante cose e di situazioni che si chiudono e di nuove prospettive e avremo bisogno di fiato e di serenità. Uno degli episodi più intensi e vibranti di sempre e non a caso è stato scritto e diretto da due donne che di narrazioni lucide, emotive e intense se ne intendono. Se qualcuno si annoia con questa Stagione, ha sbagliato serie tv. Non c’è altro da dire. Alla prossima!

Recensione a cura di Cristina Barberis.

4 Risposte a “Recensione Outlander Episodio 509: Monsters and Heroes”

  1. Beh che dire,una puntata con i fiocchi,gli attori sono veramente straordinari,così come è stata la tua recensione Cristina.
    Grazie.

  2. Grazie Laura <3 sempre molto gentile.
    Un cast eccezionale, estremamente affiatato e la direzione e la scrittura dell'episodio sono state davvero splendide.
    Da qui in avanti sarà un crescendo, se rispettano le altre stagioni, anche perché oramai siamo al giro di boa.

  3. Nella puntata jemie non dice di dire a claire non ha scherzato lui non finisce la frase perché sviene. Molto probabilmente vuole dire a claire che avrebbe voluto crescere un figlio con lei oppure che è stata l’unica donna che ha amato ! Una cosa è certa nemmeno in punto di morte nomina suo figlio william in fondo quando siamo alla fine di solito ci scrolliamo dei segreti anche davanti a persone come roger che non è certo un’estraneo !

  4. Mi puacviono molto le tue recensioni infatti cerco sempre le gazzette perché raccolgono l’essenza dell’episodio ! In questa puntata l’amore di jemie e claire si vede tutto nella sua potenza e nella devozione assoluta , veramente bello tutto ciò! Comunque devo fare una correzione che hai scritto: fergus non perse la mano a parigi ma a lallibrock quando jemie viveva nella grotta e gliela amputarono due giubbe rosse, a parigi venne violentato da black jeck e x questo lo sfidò a duello e claire perse faith!

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