Recensione Outlander Episodio 308: First Wife

Quante volte ci siamo immaginati il ritorno a casa, dopo un viaggio, lungo o breve che fosse. Felice o meno, tornare a casa, per la più parte delle occasioni è qualcosa che ci allarga il cuore, che ci accoglie, che ci fa sentire finalmente liberi da ogni pensiero. Scritto da Joy Blake e diretto da Jennifer Getzinger l’ottavo episodio della terza stagione “First Wife” ci riporta al principio. Il quadro iniziale è quello di un ricco, magnifico banchetto. Qualcosa di allettante, vi fa venire in mente nulla? A me la parabola del figliol prodigo, sapete, quando il figlio sbandato e dissipatore torna a casa e il padre lo accoglie con il vitello grasso per pasto. Sarà realmente così? Andiamo avanti. I figlioli dissipatori, in tal caso di affetti, sono tre: Jamie, sua moglie Claire e il Giovane Ian che a cavallo giungono a Lallybroch. La casa desiderata e temuta. Probabilmente tra loro una sola ha pensieri lieti nel vedere quelle mura di nuovo vive, i due ai suoi lati sono oberati dalle proprie personalissime scelte che, spesso, condizionano volenti o meno chi si ha accanto. L’arrivo a casa per Claire rappresenta il varcare un’altra soglia, l’avvicinarsi a una cosa che ha pianto e desiderato per venti lunghi anni ma siccome quasi nulla di quel che immaginiamo và davvero come vorremmo, ecco che il primo ostacolo è proprio nell’accoglienza che le riserva Jenny. L’intrepida, coraggiosa, sanguigna Jenny Murray non è tipo da manifestare con baci e abbracci in sovrappiù la propria emotività ma in quell’imbarazzato sostare, tra gli sguardi di Ian, che sembra temere il peggio e quelli di Jamie, che cerca di leggere sia la moglie che la sorella, c’è il fulcro di tutto l’episodio: il non detto, il taciuto che, prima o poi, viene a galla. Possiamo nascondere, tappare, sotterrare quel che non vogliamo si sappia, ma troverà il modo di emergere. Il primo e unico abbraccio è per il Giovane Ian, anche lo scappellotto fisico. Mentre tra la risolutezza di Jenny e la perplessità nervosa di Jamie, l’unica che non capisce è Claire, attribuendo probabilmente alle bugie di Jamie il trattamento che sta ricevendo. Ma all’interno il confronto non migliora e Claire inizia a percepire in modo distinto che è davvero una vagabonda raccolta per strada. Ha scommesso tutto quello che aveva sul viaggio di ritorno, da Jamie e adesso qualcuno le sta pagando assai male questa scommessa. I guai, però, non sembrano così neri e qui c’è la prima differenza con il libro, mentre lì il Giovane Ian viene  preso a cinghiate da Jamie, che capisce tante, tantissime cose e si fa prendere a cinghiate dal nipote, il solo modo, geniale, che trova per insegnare al ragazzo a non fuggire di nuovo, qui lo mettono a impastare strati di letame, tra lo sguardo preoccupato e amorevole di suo padre e le scuse di suo zio. La sera prima c’è stata la riunione, Claire non ha raccontato la sua versione ed eccola che tra una conoscenza con i figli di Maggie (rammentate la bambina della prima stagione, quella che lei aiutò a nascere?) e i figli del giovane Jamie (quello che c’era al ritorno di suo zio con la neo sposa) si trova educatamente messa da parte, dietro un muro che è difficile varcare, non c’è spazio per lei. E’ un’ospite ma non trattata come tale. È quella persona che ti arriva in casa, non voluta né cercata e che provi a mettere a suo agio, nonostante non abbia alcun ruolo tra quelle mura e non le si dia alcun ché da fare. Tutto ciò non è dovuto a ostilità, Jenny per prima è la portabandiera del “le cose vanno come vanno, prendiamone atto”. In realtà tutti sanno qualcosa che solo Claire ignora e che, come tutto quel che è tappato e nascosto, sta per esplodere. Jenny e Jamie si confrontano alla loro maniera e sale la prima bolla dal fondo del calderone: Jenny che rimprovera suo fratello per non aver diviso il lutto con lei, se sapeva che Claire era morta e lui ha solo quel “Volevo a malapena respirare, figuriamoci parlarne”. Guardiamo il gesto di Jamie, il chiudere le braccia, non sta ribadendo nulla, si protegge, si chiude in sé, si abbraccia. Non lo fa consapevolmente ma lo fa. Il racconto che segue, del motivo per il quale Claire torni dopo venti anni è quasi perfetto. Quasi, ma Jenny sa bene chi fosse stata un tempo Claire e lo dice, portando esempi: la Claire che conoscevo non si sarebbe arresa, sarebbe venuta a cercarti. Ora, come le si potrebbe dire che Claire non ha cercato Jamie sui campi di battaglia perché era fisicamente al di là del tempo e dello spazio? Non si può, non si è mai potuto e se nella serie tv c’è almeno uno che lo sa, oltre i nostri due, ovvero sia Murtagh che, al momento, è nelle Colonie, nella saga cartacea questo tremendo segreto, che è il motivo imperante che decide, come un Deus Ex Machina, ogni aspetto della vita di Claire e di Jamie, lo custodiscono solo loro due. Ma qui dà modo a Jenny di sospettare di Claire, perché come ha dichiarato, quella che lei rammentava non si sarebbe mai arresa, sarebbe andata a piangere il marito sul campo di Culloden. E se Jenny intuisce che c’è qualcosa di non detto e di diverso in tutto questo, non le possiamo attribuire fardelli che non ha. Il suo unico interesse è sempre stata la felicità del fratello. Leggendo ogni avvenimento sotto questo punto di vista tutto diventa assai più chiaro. Non per Claire, però, che se percepisce non l’ostilità ma almeno la diffidenza e una gelida indifferenza attorno a sé, cerca di fare un tentativo per dissipare questa cortina fumogena che ha attorno e che non le dà modo di capire: dire a Jenny la verità, in fondo Murtagh ha capito. Ma Jamie ribatte giustamente che il padrino ha un’esperienza del mondo che a Jenny, sempre vissuta tra le stesse mura, manca del tutto. Guardiamo i loro atteggiamenti: Jamie è certo di sé e si muove con la testa dritta e le spalle larghe, mentre Claire si protegge, stavolta è lei che si abbraccia. Che chiude sé al mondo. Jamie prova a convincerla che dire la verità a Jenny sarebbe controproducente e lei ribadisce giustamente che non farlo lascerebbe su quel muro tra loro. A Claire manca la complicità e la affettuosità della cognata, con la quale venti anni prima hanno diviso molte cose. Questa è un’altra differenza dal libro, mentre lì Jenny dopo lo shock iniziale la accoglie in modo dapprima distante ma, alla fine, colmo di affetto, le affiderà di nuovo suo fratello, le dirà dove l’ha vista e come, qui è gelidamente cortese. In quel “Ancora non riesco a credere che tu sia qui” di Jamie c’è sia la vera incredulità, sia il percepire un problema. Lui ama, adora sua moglie, era come morto quando lei se ne andò, lo sappiamo, ma adesso c’è e lui deve saltare da un filo all’altro su questa ragnatela di bugie e di detto e non detto che gli anni hanno intessuto e come si sposta, smuove una vibrazione e non c’è nulla di più pericoloso di ciò: così il ragno sente la preda che si dibatte e la divora. Qui il ragno è la verità. Che se non detta non rende liberi, non affranca, non fa crescere. Se la partenza di Claire và ovviamente taciuta, come dire che lei è una Viaggiatrice? Il resto andava detto e se anche possiamo ben capire Jamie, il timore di perdere la moglie adorata che torna inaspettatamente dopo venti anni, doveva dirle lo stesso tutto. Perché quello che non diciamo verrà fuori, prima o poi, in un modo o nell’altro e mai come avremmo desiderato. Tra le ombre del passato e le luci del presente, in camera, Jamie racconta a Claire del tesoro delle foche. Ci assale una commozione che ha un po’ di dolcezza e che ci fa capire e perdonare il Rosso dell’aver taciuto, quando rivela a Claire come si sia sentito pensando che La Dame Blanche fosse lei. Peccato che sarà ben altra persona. Che ritroveremo più oltre e che tornerà da qualcosa di diverso dal tempo. Ma non anticipiamo. In questa camera calda e illuminata dall’emozione, Jamie ci racconta come ha compiuto l’impresa. Guardiamo il mare gelido, il colore livido del freddo, con il cielo che ha la stessa glaciale consistenza delle acque, in cui Jamie, sfidando la vita, sottoposto alle privazioni di Ardsmuir scala l’isoletta, raggiungendo man mano, tra brividi e fatica, la cima, nell’assurda, inconsistente e poetica speranza che qualcosa, che qualcuno lì gli parli di Claire, se non Claire stessa. Il verde dell’erba è quasi blu, non è il verde solare della primavera, ma quello gelido dell’inverno, il cielo è grigio mentre il gigante Rosso si fa strada a fatica, animato solo dal proprio disperato amore, sentiamo dentro di noi quello che deve aver provato: sperare l’insperabile, gridando il nome della donna amata, cercarla dappertutto, con l’assurda convinzione che le parole del moribondo Kerr si riferissero a lei. E’ nel dolore, nella speranza, nell’amore e in quel senso di sconfitta che tra le rocce grigio verdi muscose e il gelo dell’assenza Jamie trova il forziere col tesoro: gemme lucenti, smeraldi, questi teniamoli bene a mente, perle e monete antiche. Giustamente Claire gli fa notare che era libero e con uno zaffiro, perché tornare indietro? Prima di tutto perché il Nostro è un uomo pratico, nella Scozia post Culloden uno scozzese con una pietra del genere tra le mani avrebbe dovuto rispondere a troppe domande, cosa che lui non poteva di certo permettersi e secondo perché è Jamie e lui non abbandona mai chi ha bisogno di lui. Le racconta che ruolo avesse ad Ardsmuir e Claire ci rivela qualcosa che abbiamo visto al principio, rammentate quando in cucina a Boston sorride del canto di quell’uccellino nella calda primavera di quando è incinta? Ogni uccellino che cantava Claire fingeva che fosse il marito che tentava di comunicare con lei. Non è di certo per il racconto delle oche selvatiche che Jamie non contraccambia il bacio di sua moglie. Sta per dirle tutto, finalmente, ma le cose escono fuori quando e come non vogliamo. Se qualcuno di voi ha mai avuto la chance di far andare tutto come sognava sarò lieta di conoscerne la storia. A me non è mai successo e, per la mia esperienza, “il colpo che ti stende è quello che non vedi arrivare”. E il colpo che arriva su Jamie sono le figlie e la moglie, Laoghaire MacKenzie Fraser. Il confronto è drammatico, immaginiamo di essere Claire, confusione, perplessità, certo, ma dolore: menzogne e quel “papà” ripetuto. Quando Jamie le ha detto solo di Willie. Non basta. Laoghaire, com’è suo costume, non ha perso nulla di un tempo e aggredisce e insulta Claire con la forza che le deriva non solo dall’essere la “legittima” moglie ma anche da una gelosia lunga venti anni. Non dimentichiamo che Laoghaire era innamorata di Jamie. Mentre Jamie spinge via Laoghaire che continua a insultare e a lanciare invettive, vediamo per la prima volta Marsali, che guarda una Claire distrutta e piangente crollare sul letto. Nel libro le cose sono andate diversamente, Claire è stata accolta dalla famiglia, ha dormito col marito, hanno parlato e al risveglio le arriva Marsali in stanza e poi le cose precipitano. Qui nel fiammeggiare del fuoco che illumina i capelli di Jamie e Joanie, il Nostro rivela che cosa lo tenga legato a Laoghaire e che cosa, invece, lo unisca a Claire. La bambina teme di non vedere più il solo padre che ha e lui le promette che, amando lei e sua sorella, penserà sempre a loro. A se stessa sta pensando Claire, che fa i bagagli, sconvolta, umiliata, addolorata. Le spiegazioni, anche se buone e vere, quando giungono in simili frangenti si arenano, balbettano, si accartocciano e sembrano patetiche, stupide bugie, scuse. Perché mi hai detto dell’altro figlio e non di questo? Nel chinare del capo da parte di Jamie c’è tutto il peso del non detto. Della paura. Di perderla di nuovo e perché non accadesse ha mentito. Lo confessa. Finalmente si mette a nudo, ma in quella nudità escono fuori le cicatrici. Prima sembra che accusi sua moglie di essere andata via, di averlo lasciato e la reazione di Claire è quella della nostra amata Claire e poi di essere tornata. No, si, no. E le urla e le accuse e il vedere Claire con Frank, sperare che fosse felice e provare così risentimento da volerlo uccidere e per lei, invece, non dover immaginare nulla…Tutto questo sfocia in qualcosa di violento, infuocato e passionale, perché Jamie e Claire sono stati fatti per stare insieme e, quando questo non succede, sono come morti. Il desiderio selvaggio, la furia, il risentimento e la paura, la passione si mescolano, fanno esplodere quel cercarsi che non ha nulla di sereno, di amorevole. È un modo per riaffermare il possesso dell’uno sull’altra e viceversa, è un gridare “Sei mio” che sfocia in gesti che cercano di dissipare il velo, la distanza. Nel libro l’intervento di Jenny è volto a salvare Claire, pensando che Jamie la stia in qualche modo abusando, costringendo. Qui è originato dal tenerli distanti per un senso, tardivo, di decoro. Da una Janet pentita, dinanzi al fuoco e in camicia da notte, Claire apprende che è stata la ragazza a chiamare Laoghaire, per volere di Jenny. Il confronto così lasciato in sordina arriva ed è duro, diretto e drammatico: ma da due donne come loro che ci aspettavamo? Claire rivela a suo modo la verità, ricordate che cosa le disse Frank? Di attenersi alla verità più che fosse possibile, quando mentiva, dare fatti verificabili, verosimili. E lei lo fa, ancora. Un ottimo consiglio e se Jenny sente “un pizzico di verità” nelle parole della cognata, capisce bene che c’è molto che non le viene detto. Ian fa la parte del coro e dice a Jenny quello che le avremmo desiderato dire noi, che dovrebbe farsi i fatti suoi e dare al fratello la possibilità di scegliere la propria vita e nel mentre Claire, in una bella, assolata e ridente mattina si precipita fuori, vestita e armata di bagaglio. Nel libro Claire prende un cavallo e và via, tenta di tornare a casa, attraverso le Pietre, mentre Jamie è da Laoghaire. La ritroverà il Giovane Ian dicendole che Jamie è in punto di morte e costringendola, tutto sommato, a tornare a Lallybroch. Qui lei incontra sul proprio tentativo di fuga proprio Jamie. Claire gli ricorda quel che si dissero al principio della vita insieme, mai mentirsi. Così sta andando via e Jamie, per fermarla, le ribadisce la verità: che lei è stata il suo unico grande amore. Come una folletta nascosta dietro una foglia, spunta Laoghaire che ascoltato tutto, cerca di sparare a Claire, ma ferisce Jamie perché lui si interpone. Permettetemi di commentare che questo confronto è debole e privo di logica: se Laoghaire avesse voluto ripigliarsi Jamie sarebbe rimasta la sera prima. Farla spuntare da dietro la porta con un sonoro “cucù” mi sembra un po’ debole. Ma modificare, inventare e tirare le fila in altro modo ha le sue conseguenze. Claire è un chirurgo e dispone tutto per rimuovere dal corpo di Jamie i piombini e le schegge. Mentre opera con precisione, ha modo di mentire ancora al Giovane Ian, che le commenta della bellezza dei bisturi. Del resto, una volta detta una bugia o si continua e si mente ancora e ancora o la si blocca dicendo la verità. Nello sguardo colmo di fiammante ammirazione del giovane Ian, Claire rimuove anche l’ultimo pericoloso corpo estraneo e ricuce con calma e precisione le ferite. La tenerezza del ragazzo, che è il solo a chiamarla zia, dà modo a Claire di riflettere sul suo posto nella vita di Jamie. Che vorrebbe appianare le cose con una battuta, ma questo è al di là di ogni possibile scherzo. Loro due hanno avuto screzi, incomprensioni e litigi, ma l’accaduto ultimo incide profondamente su Claire, sul suo ruolo accanto ad un uomo sposato con un’altra, che le ha mentito e per il quale lei ha lasciato Brianna, al di là del tempo e dello spazio. Siccome sua moglie gli assicura che non ha mai smesso di essere arrabbiata con lui (ma tra tante proprio l’intrigante Laoghaire che tentò di ucciderla mandandola a morire come strega?) tanto vale che lui si spieghi. Tornare a casa dopo Helwater e non sentirsi vivo, sentirsi un intruso, un fantasma. Claire lo capisce bene, lo ha vissuto. Ed ecco Jamie che si raddrizza e racconta del capodanno, della gioiosità e della malinconia di una festa di famiglia in cui lui non si sente a posto. Una festa organizzata, sappiamo dal libro, da Jenny perché suo fratello mettesse gli occhi su Laoghaire, vedova. Le figlie di questa invitano Jamie a danzare e lo portano, inconsapevolmente, verso la vedova McKimmie. Due volte vedova e con due figlie senza padre, Laoghaire, bene acconciata con la approvazione di Jenny, si presenta finalmente al redivivo antico amore, che la sposa per un motivo assai poco gentile: riempire il vuoto nella sua esistenza come marito e padre. Non avendo potuto metterlo in pratica con Willie e Brianna, prova con le figlie della vedova Laoghaire. Lui ha amato le ragazze non sue e adesso che si è liberato del primo peso, può distendersi, ma restando vigile, ancora a petto in fuori mentre affronta il resto. Il non aver mai avuto una vera vita sponsale con la seconda moglie, pur essendo stato una meraviglia di marito, per motivi a lui ignoti la due volte vedova ha sempre nutrito distanza e paura. E non sopportando che qualcuno avesse paura del suo tocco va a vivere a Edimburgo. Evocato da un bisogno intenso e disperatamente amorevole, il tocco arriva ma è di Claire, che lo prende per mano. Il gesto tenero però le rivela che Jamie ha la febbre altissima, non è il calore della vergogna ma dell’infezione, che deve essere stroncata subito e col prezioso carico di penicillina, Claire gli inietta la sostanza. Quando ero bambina, fino ai sette anni, ho sofferto molto per le tonsille, erano sempre malate e io con loro e con mia sorella, tutti i giorni della cura, attraversavamo la strada, il piazzale, citofonavamo ad un’amica di famiglia e ci facevamo iniettare la penicillina. Bambine, sei, sette anni. Se non l’avete mai provato, fa male, brucia, quando ti entra dentro, fuoco liquido, devi fare in fretta perché cristallizza nell’ago, ma non troppo perché provoca dolore. Questa scena me lo ha fatto ricordare. Gli aghi non mi fanno paura, ma la penicillina, che ha salvato milioni di vite, per me resta un ricordo doloroso. Come dolore prova Jenny, mentre seduta sui gradini di casa, nel libro si svolge in una rimessa, confessa a Claire di averla vista in una visione, durante il matrimonio del fratello con Laoghaire. Non solo, le confessa che venti anni prima, per quanto assurdo le potesse sembrare che il fratello le avesse ingiunto che non tutto quel che riguardava Claire potesse avere un po’ di senso, lei non fece domande, le credette e basta. Ma ora non è più sufficiente e Claire può solo assicurarle che ama con tutta se stessa Jamie, che è qualcosa cui Jenny tiene molto, a questo sentimento e dirle che non ha mai, mai dimenticato nessuno di loro. Ed eccola Jenny Fraser “Tu sei stata una sorella per me”. Ve lo dico, una donna così vorrei averla al mio fianco, mai contro di me. Perché quando ama lo fa del tutto. “Anche io ti volevo bene Jenny, te ne voglio ancora.” Tra il sole del mattino e gli uccellini che cinguettano, sentiamo un nodo di tensione che ci abbandona, una dolcezza che sale a renderci il presente meno amaro. La seconda possibilità che Claire chiede a Jenny arriva sotto le sembianze dolci, invecchiate e sempre brillanti dell’avvocato di famiglia, alias Ned Gowan. Finalmente un’accoglienza come si deve, per Claire. Grazie al vecchio legale sappiamo che il matrimonio di Jamie con Laoghaire non ha basi legali valide ma quando si prospetta la deportazione nelle Colonie (Virginia, probabilmente… Richmond è molto bella in questa stagione) per la sparatrice, Jamie non vuole che le ragazze della mai amata Laoghaire possano perdere anche la madre oltre al padre. La somma che Laoghaire pretende è assurdamente alta e per non farla ricadere su nessun altro, Jamie decide di pagarla, e di assicurarle la metà ogni anno, per il mantenimento delle figlie, andando a recuperare il tesoro delle foche. Lui non può nuotare, si offre, chiaramente, il Giovane Ian, che adora lo zio e, sospettiamo a ragione, anche la zia. Sua madre lo caccia fuori e apprende dal fratello che cosa intende fare: andare in Francia da Jared, dargli le monete antiche e farle cambiare in sterline che potranno esser consegnate alla bionda seconda moglie. Jamie chiede e ottiene che Ian il giovane parta con loro per la Francia dopo aver recuperato le monete, per conto di suo zio. Mentre il ragazzo raggiunge vittoriosamente l’isola, suo zio e sua zia hanno un drammatico confronto: Claire pensa che non siano più fatti l’uno per l’altra, e sospetto che il lasciare Laoghaire a piede libero e anche risarcita abbia parte in tutto ciò, per quanto lei stessa approvi quel che Jamie fa in riguardo di ragazze innocenti. Claire apre il suo cuore, lo fa con un dolore che spunta da dietro ogni parola, la vita a Boston non era male, ma sapere che Jamie fosse vivo l’ha proiettata lì, da lui, ma da quando è arrivata non c’è stata una cosa che sia andata come l’ha immaginata. Assolutamente comprensibile questo suo punto di vista, ha considerato solo il ritorno dall’uomo amato, ha pensato solo alla loro vita, come se quella di Jamie prima potesse, in qualche modo, essere cancellata con un colpo di spugna, come se, assurdamente, ma la cosa mi fa una tenerezza immensa, lui fosse rimasto ad attenderla, solo perché vivo. Ma la vita continua e cambia e mette ostacoli e spiana colline e crea valli. Capisco Claire, quando vogliamo così tanto qualcuno e per così lungo tempo nulla ci sembra avere importanza al confronto, ci buttiamo a capofitto. Ma, spesso, quello che troviamo non è quanto avevamo immaginato. La realtà è il luogo dove ci spostiamo e dove viviamo e lei ne prende dolorosamente consapevolezza. “Sei fatta per stare con me, staremo insieme per sempre Sassenach.” Lei lo guarda, col cuore che pulsa di nuovo dopo venti anni “Rischieresti l’uomo che sono ora per il bene di quello che ero un tempo?”. Il punto è questo, solo questo tra loro due: venti anni sono incancellabili, ma anche il loro amore. Che c’è. Che è lì, vero e vivo, che sta facendo uno sforzo enorme per non morire gelato tra la paura e i rimpianti. La risposta non arriva, da dietro l’isola si staglia l’immagine, fin troppo reale, di una nave. Ian ha trovato il forziere ma gli uomini della scialuppa, venienti da quella nave, sotto lo sguardo impietrito degli zii, lo portano via. La corsa di Jamie che vuole buttarsi per recuperarlo è fermata da Claire, attoniti, stravolti, i due vedono il veliero prendere il vento, aprire le vele e virare con decisione verso il mare aperto. Mentre la nave cavalca le onde e si allontana sempre di più dall’isola, con Ian a bordo, i due restano sulla spiaggia, separando il prima e il dopo. Per sempre.

Episodio di una densità a volte sottesa, a volte più spiccata, ci porta a confrontarci con tutte le bugie, i non detto, le omissioni che, volenti o meno noi, escono fuori e condizionano. La scrittura per la tv ha smussato diverse asperità del libro, dove la comprensione di Claire e del suo dolore, della sua disillusione è più profonda e, in un certo modo, più devastante. Qui appare come una donna con rimpianti e un po’ rancorosa, mentre quando lei e Jamie portano Ian il Giovane a recuperare il forziere hanno chiarito e appianato. Ma la serie si sta discostando dai libri e la dove questo, lo dico senza tema di ripetermi, ha un intento pratico e doveroso essendo libro e film due tipi di narrazione differente, il mutare le fila, tessere nuove trame, tirare altri fili mi lascia con un po’ di amarezza. La serie è tra le più belle che siano mai state prodotte negli ultimi anni, ha dei picchi di perfezione assoluti, ma per chi ha amato e ama la saga cartacea c’è un ché di incomprensibile nel dover per forza mutare cose importanti, non ultime tra le quali il rapporto tra i due protagonisti, con nuances che non sempre sembrano scelte per dare vero colore al quadro e con un alleggerimento o un appesantimento dei personaggi principali che scapita a sfavore della loro reale natura. Adesso li seguiremo in Francia e poi nel viaggio per recuperare il Giovane Ian. Le cose diverranno più difficili, più intense e, per dirla così, più Fraser di sempre. Non è detto che una maggiore aderenza al libro avrebbe annoiato, ma se non lo avessi letto, so che direi una cosa in cui credo: questa è la serie tv più appassionante che abbia mai avuto la chance di seguire, da un bel po’ di tempo in qua e continuerò a farlo e a dividerlo con voi. Imbarchiamoci, ci aspetta ancora moltissimo.

Recensione a cura di Cristina Barberis.

7 Risposte a “Recensione Outlander Episodio 308: First Wife”

    1. Grazie davvero e di cuore Luciana 🙂 prima di tutto ricambio l’abbraccio, poi convengo che sia da gustare, del tutto, un episodio che lascia in chiaroscuro qualcosa, possiamo sempre esplorarlo, ancora e ancora.

  1. Cristina nonostante abbia letto i libri e nonostante veda con piacere la serie TV ogni settimana non riesco a fare a meno di leggere le tue recensioni !!! Condivido tutto ciò che scrivi Sei bravissima !!!! Complimenti davvero !!!

    1. Federica 🙂 che gentile, grazie dal profondo del cuore, sul serio! Leggere commenti simili mi scalda il sorriso, lo fa salire su e sbocciare come un fiore. E’ bello sapere che c’è chi aspetta di leggere le recensioni, continua, cercheremo di fare sempre un buon lavoro.

  2. Mi chiedo da sempre, perchè vi ostinate a far passare Claire come una vittima….Parliamo della stessa Claire che appena tornata si ritrova ancora moglie di un uomo che lei aveva abbandonato ?, della stessa Claire che ha delegato a Frank la crescita della figlia di Jamie e sua??? Della stessa Claire che incurante dell’opinione degli altri s’iscrive all’Università e diventa medico(non che nn debba farlo x carità, lo dico solo xchè in moltissime sostengono che Claire nn poteva lasciare Frank,xchè negli anni 50 era considerato scandaloso allevare una figlia da sola,così come x una donna andare all’università)? Della stessa Claire che sa più di tutti gli altri ,di come le cose appaiono in un modo ,ma in realtà sono altre, e x 20 anni non si degna di cercare di sapere se Jamie muore x davvero??? Eppure la stessa Claire ci dice che x 20 lunghi anni, vive nel ricordo di Jamie…..Eppure aspetta x ben due anni dalla morte di Frank x andare in Scozia……Eh si Claire ha ragione, a Boston aveva davvero una bella vita…..Povero Jamie…..Di chi è la vittima Claire? di Jami e che ha voluto salvarla, del destino crudele….o non è x niente vittima,ma una gran furbona?????? In fondo ha avuto la botte piena e la moglie ubriaca…e sappiamo che quando ci sono di mezzo gli uomini,Claire ragiona con altro che con la testa…..

    1. Prima di tutto Antonella 🙂 grazie perché ci segui assiduamente. Adesso passiamo a quanto dici: perchè vedi Claire come vittima? Io l’ho sempre vista come donna forte, fortissima, anzi. Una donna dal carattere eccezionale e dalla tempra fermissima, vittima in che senso? Sicuramente nella sua vita affronta un bel pò di problemi che si riflettono su quanto è il suo vissuto. Lei ha abbandonato Frank come dici tu, ha fatto una scelta, sicuro e mette Frank, quando torna, di fronte all’evidenza e lui le chiede di riprovarci e di essere una famiglia, stante anche che lui sia sterile e non possa generare, quindi ben venga il figlio che Claire ha in grembo. Cosa da non sottovalutare e le ingiunge di non menzionare mai più Jamie e di tagliare i ponti col passato, cosa che lei non solo fa, ma lo fa ancora dopo che Frank è morto. Non so se lo hai letto ma Frank le mente, lui sa che Jamie non è morto a Culloden, ne vede la lapide, eppure lo nasconde alla moglie. Claire ne parla solo perché viene a sapere, come hai visto, che Jamie Fraser non è morto a Culloden. Quindi non è che non si degna, sia nei libri che nella serie è ben detto e ben spiegato, le viene posto come “conditio sine qua non” da Frank stesso. Claire si iscrive alla facoltà di medicina, essendo stata infermiera in Guerra, che cosa c’è che non va? La trovo una scelta coerente, almeno per come è la sua natura e per il suo vissuto. Quanto al fare scandalo negli anni 50 un divorzio, ti porto l’esempio di Marilyn Monroe che divorziò da Di Maggio, idolo delle folle, per “crudeltà mentale” (all’epoca c’era questa scelta) e si trovò, lei che era una Diva con la D maiuscola, azzannata e fatta a pezzi dalla opinione pubblica. Claire non è una vittima come non lo è Jamie, anzi. Loro due hanno la propria parte di sofferenza per le scelte che sono obbligati a fare, un pò come tocca a tutti noi. Non capisco l’allusione 🙂 alla furbizia di Claire, a che ti riferisci? Ha avuto venti anni di non matrimonio, con un uomo che non amava ma che ha onorato e rispettato sino all’ultimo, mentre lui l’ha tradita per tutto il tempo. Lui non le ha concesso il divorzio, lui ha voluto farla restare con sé solo per Brianna, poi certamente c’è la possibilità di vedere in ciò il ricordo del loro amore di un tempo, ma è una filigrana un pò sfilacciata. Quanto al come ragiona Claire, ti assicuro che se leggi i libri, te ne rendi conto. E’ una donna onesta e coraggiosa.

  3. Comunque jamie non gli dice perché sei tornata , ma quando tu mi hai lasciato e qui jemy ha dimostrato ancora una volta la sua vigliaccheria ! Lui ha costretto claire ad attraversare le Pietre tutto x quel principe ubriacone e puttaniere di bonnie prince lui sarebbe morto x quella specie di burattino ! Lì ha dimostrato tutta la sua fanciullezza!

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