Recensione Outlander Prima Stagione Parte 2

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La prima stagione di Outlander è terminata, quanto di quello che abbiamo visto ricordiamo? Immergiamoci di nuovo negli otto episodi di questa seconda parte. Seguitemi, in questo breve viaggio, e salpiamo con il nono episodio “The Reckoning” che arriva dopo una lunga pausa. Ed ecco che ci porta su quella finestra dove Jamie, mercé un’entrata in scena spettacolare, salva la moglie dalle mani di Black Jack Randall, a Fort William dove Claire è finita per aver tentato di attraversare il cerchio di pietre. E poi è costretto, il nostro integerrimo e innamorato Jamie Fraser a punire la moglie per quella mancanza che l’ha fatta catturare e ha messo a repentaglio l’intero gruppo e solo dopo un intenso momento di riappacificazione i due tornano ad essere una cosa sola e in armonia con il drappello MacKenzie. Tutto sembrerebbe andare per il suo verso, finalmente ma quando arriviamo al decimo episodio “By The Pricking Of My Thumbs” i nastri che sembravano essersi sciolti ecco che si intrecciano e si annodano in maniera inaspettata: Claire, che accetta di firmare una lettera che denunzia i misfatti di Jonathan Randall, indirizzata al Re, proposta da Ned Gowan, decide di perorare la causa del marito presso il Duca di Sandrigham, in visita in Scozia, un incontro non privo di scintille che però rivela molto della natura di Claire e del nobiluomo. Inoltre Claire scopre che Geillis è incinta, Arthur Duncan muore in un sospetto avvelenamento, Claire e Geillis sono catturate dopo delazione e accusate di stregoneria! Col cuore in subbuglio e il fiatone arriviamo a “The Devil’s Mark” l’undecimo episodio in cui Claire e Geillis subiscono un processo per stregoneria che se all’inizio volge apparentemente in loro favore, perché l’arguzia di Ned Gowan auto nominatosi avvocato delle “Streghe” è difficile da battere, dopo la deposizione del terribile Padre Bain ecco che tutto va a rotoli e proprio successivamente ad un drammatico confronto, tra Claire, Geillis e l’avvocato, la nostra indomita Claire decide di non tradire Geillis e per questo è condannata alla fustigazione, c’è una delle entrate più spettacolari della serie: quella in cui Jamie salva la moglie, grazie anche a Geillis che addossandosi la colpa, spiana loro la strada. Claire rivela a Jamie chi sia davvero, dopo che lui le nota il marchio del vaccino anti vaiolosa e lui decide non solo di credere l’impossibile ma la porta al Cerchio di Pietre per lasciarla andare. Solo che Claire capisce che non può fare questa scelta che le spaccherebbe il cuore, lei ama Frank ma la sua vita e il suo amore sono con il nostro Scottish Man. Finalmente un po’ di pace, vero? Mi dispiace, ma hanno deciso, anche deviando un po’ dal libro, ma seguendolo nei dettami principali, di non concederci tregua e così arriviamo al dodicesimo episodio “Lallyborch” ovvero sia “Casa dolce casa” in cui facciamo la conoscenza della vulcanica, testarda e indomita Jenny Fraser Murray, sorella di Jamie e sposa del migliore amico del nostro scozzese, ovvero sia Ian Murray. L’arrivo è turbolento e funestato per di più da una incomprensione dolorosa che Jamie si porta dietro da anni, che fa sfociare l’incontro dei due Fraser in una guerra aperta, che continua sotto pelle e sopra le righe fino a quando Jamie decide di sistemare il mulino e Jenny e Claire lo salvano dalle Red Coats. Ma non è finita qui e quando potremmo sederci con un pacco di popcorn e una birra fredda, ecco che ci arriva tra capo e collo la verità su che cosa sia successo tra Jenny e Black Jack Randall e se Claire decide di prendere in mano la situazione e dire a Jamie che cosa pensa del suo modo di condurre Lallybroch, lui dal canto suo ci fa innamorare sempre più quando si spiega con la sorella e si riappacificano. Sospirone, birra? No, perché l’episodio finisce con una irruzione in casa Fraser. Dobbiamo aspettare il tredicesimo episodio “The Watch” per capire che ci imbattiamo nei Vigilanti o come direbbero lì nella Vigilanza, una specie di uomini a metà tra i grassatori specializzati autorizzati e un gruppo di simil protettori dei contadini dalle crudeltà delle Red Coats. La convivenza con Jamie non è semplice e se Jenny e Ian cercano di tenerli buoni, Ian spiega a Jamie che hanno protetto la tenuta e anche loro dagli Inglesi, Jamie non resiste all’ennesima provocazione e perni Vigilanti sta per finir male quando il loro capo, MacQuarrie interviene, ammirato di Jamie. Una ammirazione che però non condivide il disertore Horrocks che cerca di ricattare, e con successo dapprincipio, Jamie e poi trova la morte per mano di Ian Murray, che per il suo amico andrebbe persino all’inferno. Le cose sono sistemate? No, non ancora, ecco che dobbiamo arrenderci alla proposta, insieme a Jamie, di MacQuarrie che decide di portare il rosso scozzese con sé (dopo che il nostro gli ha spiegato l’assenza di Horrocks) in un colpo ai danni delle Red Coats. Ma l’agguato si rivela una sporca trappola di quel voltagabbana di disertore che pur facendo compagnia ai vermi non smette di combinare guai e le Red Coats attaccano gli scozzesi, avendo la meglio, così Claire viene a sapere da un ferito ma vivo Ian che Jamie è stato catturato. Proprio dopo che Claire aveva fatto tregua e pace con Jenny aiutandola in una scena molto intensa a far nascere la piccola Margareth. Così non ci resta che salire in sella con Claire e Jenny e andare a cercare Jamie in “The Search” quattordicesimo mattone che costruisce il nostro edificio scozzese e se Murtagh Fraser si unisce alla ricerca e Jenny torna a casa, le cose non si mettono subito al meglio perché nonostante l’impegno profuso solcando la Scozia verdeggiante coi suoi verde e blu incredibili, da cima a fondo, con una trovata che secondo me è divertentissima, il duo cantante e ballerina Claire e danzatore Murtagh che con questo stratagemma cercano di stanare Jamie, è tuttavia un impegno che però li porta solo ad una compagnia di zingari che ruba loro l’idea e a Dougal MacKenzie che avendo insegnato la canzone che Claire canta, a Jamie, dà loro appuntamento. Lì propone a Claire, dopo averle detto che il marito è stato catturato, di nuovo e stavolta tradotto definitivamente alla Prigione di Wentworth, di sposarlo. Claire accetta se e solo se Jamie morirà, cosa che è ben decisa a impedire con tutte le forze e dopo aver “ottenuto” Willie, Rupert e Angus, parte con loro e con Murtagh per riprendersi il marito. Ed ecco che precipitiamo nel buio di questa parte finale di stagione con un quindicesimo episodio che è tutto fondato su quel perfetto villain che è Black Jack Randall in “Wentworth Prison” episodio di una cupezza cruda e unica che ci sprofonda nel baratro dell’animo dannato e perso del Capitano dei Dragoni. Episodio in cui nonostante Claire cerchi di salvare con tutti i mezzi Jamie non riesce e in cui è Jamie a offrirsi per salvare Claire da Jonathan Randall. Così a Claire non resta che districarsi e tornare da Murtagh e Rupert e Angus, cercando vanamente aiuto da MacRannock e Jamie deve “accettare” di sottostare a quel che vuole Randall. E non vuole certo il suo bene. Un precipitare all’infero che ci porta nell’episodio finale di stagione, il più cruento e violento e crudo e sofferto e redimente che è “To Ransom a Man’s Soul” in cui con un piombare nel più buio e orribile posto che è la cella dove Black Jack tortura e stupra Jamie Fraser, finiamo anche nel gruppo di scene più sofferte e crude dell’intera prima stagione. Questo è il finale, quello in cui capiamo quanto amore profondo e immenso hanno Jamie e Claire uno per l’altra, quanto sia così forte quel legame che a Randall, per arrivare al cuore di Jamie, non resta che “fingersi” Claire, in cui vediamo Claire che, una volta salvato il marito con lo stratagemma delle meravigliose ricciolute vacche scozzesi, portato in salvo il compagno della sua vita in un convento di monaci, non si arrende alla volontà di Jamie di voler morire e lo salva, lottandogli contro e facendogli capire quanto lo ama. E il finale ci lascia in pace e felici perché Claire è incinta, Jamie sta meglio e la prospettiva è che in Francia possano ricominciare una vita vera prima, magari, di tornare in Scozia. Perché Culloden Moor e il Principe Charles Edward Stuart sono lì, in attesa.

Una seconda parte di stagione che seppure si è discostata a volte decisamente dal libro ha centrato l’obiettivo: regalarci emozioni a piene mani e farci amare i personaggi e la Scozia come e più di prima. Non ci resta che aspettare la seconda stagione!

Recensione a cura di Cristina Barberis.

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