Recensione Outlander Episodio 411: If Not For Hope

“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.” (Khalil Gibran)

Scivoliamo verso il gran finale, siamo all’undecimo episodio della Quarta Stagione “If Not For Hope” che essendo il primo dei tre verso la volata si apre con un quadro che non è un quadro, giusto per darci l’idea che siamo oltre i consueti canoni. Abbiamo lasciato Roger con le dita protese verso la Roccia e, di colpo, ecco lo scroscio della doccia (molto Psycho, apprezzo la cosa) con l’acqua che cade su un uomo. Roger MacKenzie Wakefield, marito di Brianna e prigioniero dei Mohawk. Piccolo inserto: apprezzabilissima la mano sul viso che, data la prospettiva, elimina scene di nudo integrale solo da fan service. Roger esce dalla doccia e i nostri pensieri ci suggeriscono che lui sia tornato indietro. Ma quando si avvicina al mobiletto sopra il lavabo ecco che c’è una sorpresa, nel più pieno stile dei film horror, infatti, pulisce lo specchio e… Il mohawk dai capelli blu è lì ma Roger anche, in realtà non è mai andato via. Anzi, si è lavato alla presenza dei nativi, che devono in qualche maniera averlo raggiunto. Non vi è balenato come mai non lo abbiano ucciso? Sembravano parecchio rabbiosi, la volta scorsa, mentre lo rincorrevano, vero? Capelli Blu gli getta i suoi abiti e lo sprona a vestirsi, devono ripartire. L’espressione confusa di Roger è anche un po’ la mia, ma questo non sarà un episodio comune. Scritto da Bronwyn Garrity e da Shaina Fewell e diretto dalla regista canadese Mairzee Almas (siamo in pieno cast tecnico femminile) ci dà il vero “quadro” cioè una serie di disegni a carboncino, rappresentanti diversi momenti di vita e, in uno, si riconosce chiaramente il viso di una donna africana. Il momento successivo arriva il nesso. Brianna siede, alla luce di qualche candela, col tepore del fuoco acceso e disegna. L’autrice dei disegni che abbiamo appena visto dunque è la figlia di Jamie e Claire. La premura di Lizzie, bene accolta, si tinge subito di rammarico, perché quel che Bree sta mettendo su carta è raccapricciante, una serie di visi che urlano, bocca spalancata, molto nero, angoscia. Da donna del XX secolo Bree corregge Lizzie, non è posseduta, solo ferita e arrabbiata. Ricordiamolo questo atteggiamento così poco incline all’uniformarsi al secolo vigente, ci servirà per capire, dopo. Intanto, torniamo alle nostre due, finalmente c’è l’occasione di affrontare il drago nella tana. Del resto Lizzie si porta dietro il senso di colpa da un bel po’. Brianna, però, che è una creatura ferita è anche una donna corretta e riconosce che l’errore di Lizzie è stato commesso a fin di bene e in modo del tutto onesto, pensando, come sovente accade, di proteggere. Brianna l’ha già perdonata ma il dirglielo solleva l’ultimo velo, non ci sono più separazioni tra loro. Ma ce ne sono con Jamie, del quale la povera e innocente Lizzie prende inutilmente le difese: se anche sua figlia lo perdonasse per aver picchiato Roger, le pesa quel che le ha detto. Anche quello frutto di fraintendimento, certo, ma per scavare nelle macerie si toglie un masso per volta e, solitamente, non si inizia da quelli enormi. Passiamo dal bracciale di nozze al monile donato a Ian, che mostrato da questi ad un Cherokee e nel mentre c’è il tempo per assorbire il dolore di Jamie, che chiedendo notizie sui Mohawk a sua moglie mette in netta luce non solo quanto lui sia completamente annientato dal senso di colpa, anche se ha un lavoro da portare avanti e lo farà a costo della vita, ma anche dalla distanza che sua moglie sembra aver preso da lui, se non del tutto, almeno come atteggiamento emotivo, per quanto lei sia lì pronta a rassicurarlo, lo vedete che manca la tenerezza? È preoccupata per Roger si, ma anche per Brianna, certo, ma la distanza? Si spiegherà. Ma per ora dobbiamo ingoiare il rospo, come si dice. Ammesso che alla bestiola stia bene. Ian li informa che il Cherokee ha riconosciuto il monile, proviene da un villaggio Moahwk chiamato Shadow Lake, ma non accompagneranno i Fraser, nonostante la ricompensa lauta di pellicce e whiskey. Il villaggio dista due mesi di cammino verso nord e i Cherokee non hanno affari lì, quindi i Fraser andranno da soli. L’espressione di Jamie (sappiamo cosa significhi vivere con la paura dell’ignoto, senza sapere se la persona che amiamo sia viva o morta. Ma ogni giorno che passa Bree sarà afflitta dallo stesso nostro dolore…) è incantevole, nel dolore, nella determinazione, non trovate? Mi sono chiesta spesso perché mai a Sam Heughan non sia stata mai fatta nemmeno una sola nomination per le sue interpretazioni di Jamie Fraser. I Fraser si mettono in cammino, Rollo corre qui e lì, in una natura che definire bella significa aver finito le parole, ma quando preparano il campo ecco che Ian và a perorare la causa di suo zio presso Claire. Sei ancora arrabbiata con lui? Il nostro giovane irruento percepisce la distanza esattamente come la percepiamo noi, figurarsi Jamie. Claire non è arrabbiata col marito né col nipote ma sente tutto il peso della separazione di Roger e Bree e non sa smettere, non può farlo, di pensare a lui. Ma lan non si arrende “…E’ difficile vedervi soffrire entrambi” e apre, in un certo senso, gli occhi di Claire. Lo sguardo che la medica rivolge al marito, che finge di niente, sistemando le sue cose, pur essendo avvolto, come in un bozzolo, dal dolore, è il principio della soluzione. A volte per capire serve solo fare un passo in avanti. Lo stesso che fa Fergus Fraser quando riesce a sapere che tra una settimana Bonnet sarà a Wilmington e nel vedere il nonno dei volantini da ricercati, quelli del vecchio West di cent’anni dopo per capirsi, in cui riconoscendo Murtagh ha il suo francesissimo “merde” che tanto mi mancava, dai tempi di Parigi. Questo è l’episodio, ci tengo a dirlo, non delle azioni, ma di quello che fa scaturire un’azione, che sia sentimento, legame, avidità, odio, passione, piacere, ricatto, bugia. Qualunque sia la molla. Ci troviamo di fronte ai nastri di partenza e ci stiamo riscaldando, prima della gara. L’avvilimento del sentirsi sbagliati e incompleti è una caratteristica dei maschi Fraser di questi tempi, Fergus che non è valido come uomo per lavorare è però l’uomo amato di Marsali che, al contrario degli altri, considera Murtagh un peso e un pericolo. Fergus le fa capire quanto tenga al ricercato e si siede al tavolo del padrino di Jamie. Ha buone notizie per Murtagh che, finalmente, si concede di sorridere. Cosa che, invece, non fa di certo Brianna, a River Run, dove gli schiavi lavorano incessantemente. Phedra, che ha l’incarico di preparare un nuovo abito alla riluttante Brianna, ottiene un rifiuto, una domanda e la richiesta di sedersi. Che cosa ha intenzione di fare Bree? Un ritratto, perché Phedra è bella. E dinanzi alle motivazioni, anche imbarazzate, della schiava, Bree la spunta, come spunta il sorriso sul bel viso di Phedra mentre Brianna la ritrae. Jocasta Cameron avrà perso la vista ma resta una donna di tempra solida. Se Brianna non vuole un nuovo abito, le si farà aggiustare uno vecchio e ci si abbineranno gli orecchini che porge alla nipote. Non serve prendere a testate un ostacolo se lo si può aggirare. Bree dovrà essere splendida, non capita tutti i giorni che un lord venga a dare i propri omaggi a River Run ( e mentre la mia testolina pensava all’unico Lord che avrebbe voluto vedere, riflettevo sull’abito di Jocasta. Definirlo giorgiano è riduttivo, notate la scollatura, il panier, che si vede reggerlo da sotto la stoffa, il tessuto e il pizzo attorno al collo e non si resta assolutamente deliziate dalla bravura di Terry Dresbach? ). Brianna vuol solo disegnare e leggere, nonostante sia grata alla prozia e a questo punto c’è uno dei momenti che amo. Jocasta le parla di Ellen, cioè a conti fatti, secolo più o meno, la nonna di Bree. Era la favorita del padre, tra le due sorelle, rimase nubile ben oltre quel che è accettabile per una in età da marito perché suo padre non voleva imporle un marito che la figlia non volesse per sé. Brianna definisce il bisnonno molto moderno (ed eccoci che ci torniamo su) e Jocasta continua, Ellen era testarda e voleva sposare solo chi avrebbe amato. Alla morte del padre sposò davvero l’uomo che amava, Brian Fraser e avrebbe ricevuto la benedizione del padre. Cosa che, in un certo senso, però, non fa dimenticare a Jocasta il dovere, quindi spedisce Bree da Phedra che la aspetta per il vestito. A riprova che “si pigliano più mosche col miele che con l’aceto”. La notte scende su Wilmington, deliziosa cittadina del North Carolina, proprio sull’oceano, e la intrepida e sagace Marsali fa in modo di andare da Murtagh, svegliarlo e affrontare la questione che le sta a cuore. Ho adorato il modo in cui sbatte le cose, fingendo disattenzione e scusandosi, così da non dover svegliare direttamente il vecchio scozzese e dare chissà che idea. Non riesce a dormire Marsali? Tutta la storia de I Regolatori, le tasse, il Governatore avrà mai un vero scopo? Secondo Murtagh si ed ecco che anche Marsali rivela il proprio e sotto lo sguardo sorpreso di Murtagh la moglie di Fergus prende uno sgabello e si siede. Niente da eccepire sulla sua determinazione, ricordiamo bene quel che ha messo in campo per avere l’uomo amato. Nel buio di quella che è una dispensa ecco che Marsali si fa chiara, vuole un favore dal vecchio padrino: desidera che Murtagh chieda a Fergus di combattere con lui. Ovviamente nell’ironia dello scozzese (il matrimonio non è esattamente come ti aspettavi ragazza?) e nella replica di Marsali (se volessi ammazzarlo lo farei con le mie mani) leggiamo tutto il tessuto di questa notturna conversazione. Marsali desidera che suo marito non si senta uno storpio, perciò chi meglio del vecchio amico e leader de I regolatori può restituirgli fede in sé con una simile proposta? Inoltre la nostra bionda dice una cosa importantissima: piuttosto che non avere un uomo completo, preferisco non averlo del tutto. Suona male alle nostre orecchie moderne vero? Eppure Marsali adora suo marito, ma si è innamorata dell’uomo perfettamente sufficiente a se stesso, che non si compiangeva. Di uno che non abbia motivazioni da spingerlo in avanti, perché lei lavora e qualcosa la guadagna, non sa che farsene. Non è spietatezza, ma la disperazione della concretezza. Se lui è felice, lei è felice. Questo si chiama amore. Che, nella splendida tenuta di River Run, c’è nella premura di Jocasta nel voler accasare sua nipote. In fondo, siamo nel 1769 e si tratta di una ragazza in età da marito e incinta. Chi avrebbe agito diversamente? Brianna fa il suo ingresso, con un abito davvero splendido, un bel bracciale di perle sul polso e ci strappa dall’incognita un altro pezzo di sigla. Restano incantati a guardarla quasi tutti gli ospiti uomini, al vedere Billy Boyd ho fatto un salto, che piacere, finalmente può parlare col suo vero accento, altro che Hobbit. L’entrata in scena di Bree che scende lo scalone è una presentazione ufficiale della nipote di Mrs Cameron alla comunità. I primi che sono introdotti da Jocasta sono Gerald e sua sorella Prudence Forbes. Tra una domanda e la successiva, che rivela quanto le maniere siano dettate da regole ferree e quanto Brianna sia estranea a quelle maniere, ecco il primo attrito: Bree disegna schiavi, la Phedra che disegna non è quella della mitologia. Ma è di nuovo Jocasta che salva la nipote presentandole la donna che la critica, Mrs Alderdyce e il suo onorevole figlio, il giudice. Che definendo audace Bree scopre nella madre il lato acuto della riprovazione ed è solo la perizia di Jocasta (ah i giovani di oggi…Battuta che non passa mai di moda) fa arrivare il Tenente Wolff, ce lo ricordiamo? Dopo una spallata a Forbes, eccolo che si inchina salvo proporre a Bree di mostrarle dei panorami, tutto eccitato e Forbes rincara, in una lotta a chi è più svelto, nel voler mostrare lui stesso qualcosa, in quel momento a Brianna. C’è da credere che le belle donne giovani e con un nome mancassero? Brianna deve esser stata notevole per questi inglesi, non c’è che dire e se ricorda Ellen, che faceva girare la testa a tanti, ecco che capiamo qualcosa in più. Forbes tenta il sorpasso e l’affondo, chiedendo un parere a Bree su delle magnifiche pietre e mentre lei si disimpegna offrendo sagacemente la parola alla Alderdyce ecco che arriva il più bello, il più atteso e il più fascinoso degli ospiti: Lord John Grey. Jocasta gli presenta Brianna e lui deve aver visto Jamie, di sicuro. E’ una conoscenza dei suoi genitori, cosa che fa storcere qualche bocca. Ma non quella di Murtagh che tra i pianti del piccolo Germaine cerca di parlare delle esigenze dei Regolatori con Fergus e, di colpo, l’occasione: chiede al francese di unirsi a loro. Ha coraggio e Murtagh si fida di lui e dovendo combattere Tryon, non riesce a pensare a nessun altro che a Fergus al proprio fianco. Marsali ascolta e osserva, intanto e suo marito ha modo di darle una enorme soddisfazione, senza volerlo davvero: pur essendo onorato che Murtagh glielo abbia chiesto, Fergus sa che il suo posto è con la moglie e il figlio. Marsali li avvisa che il Gloriana è in porto e, non vista dal francese, ringrazia lo scozzese. La cena a casa di Jocasta si sta svolgendo in modo perfetto, del resto Lord John è un magnifico ospite e mentre snocciola aneddoti della sua permanenza in Giamaica la povera Brianna è fissata dal Tenente Wolff come farebbe un predatore con la preda. Poi è proprio Lord John che le passa il testimone e Bree che non ha aneddoti che possa narrare, immaginiamo che un concerto dei Led Zeppelin sarebbe fuori discussione, si lancia in un gioco di psicologia che tutti sembrano apprezzare molto. Si devono chiudere gli occhi (anche il lezioso Forbes, si) e immaginare di esser in una foresta con qualcuno, di vedere un animale e arrivare ad una radura e, una volta lì, aprire gli occhi. Il primo sul quale cade la scelta di Bree è il giudice Alderdyce. Il quale camminava con Cristo. Questo dovrebbe renderlo irreprensibile, giusto? Eppure Bree sferra un colpo, chi cammina con Gesù cerca il perdono o la rassicurazione per qualcosa. Chiaramente il giudice si disimpegna alla grande, con la sua professione, sapere di meritare il perdono di Dio, magari per una qualche decisione, è cosa normale. Il sorriso sulle labbra di sua madre, però, lo spegne la nostra Rossa che continua: ma quando è lui che cammina con Cristo, con lo scoiattolo visto nel giardino di sua madre, poiché gli animali che si incontrano rappresentano gli aspetti della vita e lo scoiattolo tende a nascondere le cose, potrebbe forse voler dire che i problemi della vita del giudice siano segreti. Silenzio, pesante. Che è rotto da Prudence Forbes e poi dalla madre del giudice. Quegli si scusa, si alza e questo causa la battutina di Forbes che, forse, dopo tutto il Giudice dei segreti li abbia. Lo sguardo che Lord John dà al Giudice direbbe di si. Subito dopo è il turno proprio del compagno di scacchi di Jamie. La persona che è venuta in mente a Lord John è, guardate la combinazione, proprio il Rosso. E come mai? Perché Bree è seduta davanti a Lord John ( e deve assomigliargli moltissimo) e perché Fraser ha chiesto all’amico di badare alla figlia ma senza dir nulla, giacché come dice l’inglese il Rosso è un uomo d’onore che non scavalcherebbe mai la figlia, parlando in sua vece anche ad un amico di vecchia data come John William Grey. Sull’onore di Jamie la figlia preferisce astenersi, lasciando attonito il povero John e alzandosi, causa l’insistenza di Forbes che è venuto lì chiaramente con uno scopo e lo porta avanti con la decisione del generale che và in guerra. Come può rifiutare una passeggiata, la nostra Bree, senza esser scortese? Le mancano i sensi, che sia voluto o meno, John può portarla fuori e farla adagiare sul divanetto, con le cure di Phedra e di Lizzie, la cui intemperante sollecitudine rivela a John che Bree è incinta. La delicatezza di John e la pungente ironia di Bree circa gli aneddoti divertenti portano i due a sedersi vicini e a dare libero spazio alle rivelazioni. Così John è al corrente di tutto quel che ha condotto Brianna lì, compreso il motivo per il quale probabilmente sua zia ha organizzato la cena, procurarle un marito. Fatto che John trova assolutamente strano, giacché immagina Bree sposata. Lei spiega come e lui commenta che sia una “situazione difficile”. Adoro questo aplomb così dannatamente inglese, che definisce una semi tragedia come “difficile”. E adoro John Grey, un uomo che, man mano che la saga procede, si rivela sempre migliore, un po’ come il vino. Il Lord si congeda, dopo aver dato a Brianna una lettera di Jamie e lei chiede di restar sola con Jocasta. Le due donne si parlano apertamente, ho amato lo scambio pungente di battute tra loro, così mentre Bree chiede come mai ci siano stati solo uomini celibi a tavola, ecco che Jocasta si apre completamente “Mia cara nipote è ora di trovarti un marito.” Più chiara di così! Alle proteste di Bree, sul non volerlo, un marito, ecco che Jocasta le enumera, purtroppo, tutte le ragioni ovvie per cui sarebbe desiderabile che si sposasse: è incinta, con un figlio in dirittura di arrivo, con un nome da difendere, che potrebbe essere infangato presto e non ha denaro. A mettersi di impegno non si potrebbero assiepare tanti guai in una persona sola eppure…E’ una Fraser, potrebbe succedere diversamente? Alla faccia della legge di Murphy. Ellen Fraser era incinta prima del matrimonio e nonostante i fratelli cercarono di combinarle il matrimonio, lei fuggì con l’amato Brian, peccato che le fu perdonato perché il bambino nacque all’interno del matrimonio. Se così non succedesse a Bree, suo figlio sarebbe considerato “un bastardo senza padre” e la sua vita sarebbe rovinata per sempre. Ci sono cose dalle quali non possiamo fuggire, che le troviamo giuste o meno. Quando siamo responsabili anche della sicurezza e della qualità di vita di chi amiamo, spesso, purtroppo, dobbiamo piegarci anche a quel che non vorremmo accettare. L’ultimo colpo alla fragile rete di speranza gettata da Bree in attesa che Roger ci cada è inferto da Jocasta: che sia vivo o morto, Roger è con i selvaggi e aspettarlo è alimentare una speranza inutile, non si può vivere di speranza. Adesso pensiamo al titolo: if not for Hope e chiediamoci quanto spesso la speranza che qualcosa che desideriamo accada ci acceca o ci aiuta ad andare avanti. In questo episodio tutti nutrono una speranza che è più simile alla disperazione, pensiamoci. Bree di trovare Roger, Roger di scappare e di ritrovare sua moglie, Jamie di guadagnare il perdono di sua figlia e magari riavere sua moglie, del tutto, Ian di trovare Roger e di sentirsi meno infelice per sé e per gli zii che ama, Claire di trovare Roger, portarlo dalla figlia e sapere che, almeno questo, di guaio, è risolto. E Jocasta? Di sapere Brianna fuori dal fango e dalla miseria. La speranza è la più fragile delle nostre emozioni eppure le carichiamo così tanto sulle spalle, a volte. L’attesa rischiosissima in taverna dà i suoi frutti, Murtagh e Fergus vedono finalmente il famigerato e odiato Bonnet. Dopo che la prostituta è uscita, nella stanza di Bonnet entra Murtagh che non è certamente una povera ragazza inesperta, quindi ecco che il nostro pirata è catturato come un salame, quale, in effetti, è. Se al proprio risveglio l’infame pirata avrà un sonoro mal di testa, la notte di Brianna non è più semplice. Decisa a non leggere la lettera di suo padre, và a procurarsi qualcosa da mangiare e assiste, non volendo, ad un incontro assai intimo tra John e il Giudice. (Apro una doverosa parentesi, giacché sinora non ci hanno mai mostrato incontri simili, non tra uomini e questo conferisce alla serie ancora un maggiore realismo storico, oltre che una domanda: ma con tanti dannatissimi posti, proprio in uno sgabuzzino? John non ha la sua camera libera? O forse gli schiavi avrebbero riferito e in questa parte della tenuta erano più sicuri?) Forse più sorpresa che sconvolta, Brianna torna in camera propria. Purtroppo però la situazione quasi perfetta, a ricordarci che stiamo guardando Outlander, sfugge a Murtagh: scoperto da due guardie cittadine, ecco che colpisce Fergus, che nel mentre gli ha portato il cavallo per caricarci Bonnet, e gli offre il ruolo di vittima, così che le guardie stesse lo allontanano. Lo scozzese denuncia il pirata ma, purtroppo, viene riconosciuto e catturato. Il buongiorno si vede dal mattino, dicono, ma per Bree non è così: avvisata da Phedra che Jocasta la invita ad un tea, con tanto di richiesta di matrimonio di Mr Forbes, accettata dalla padrona di casa, la nostra Rossa manda la schiava a dire che l’ha trovata mentre passeggiava e che le ci vorrà circa un’ora prima di raggiungerli. Si fa mandare Lizzie, alla quale affida il compito di un’ambasciata per John e vestita nel modo meno appariscente possibile, mai con i suoi abiti e questo è importante, esce. Vorrebbe trattenersi a far chiacchiere corrette e cortesi con John ma non ha tempo ed essendo “figlia di suo padre” (Jamie si offre fisicamente a John, la figlia gli chiede di sposarla) mette subito le carte in tavola, non è interessata ai soldi, se occorre gli firmerà un accordo e John non dovrebbe nemmeno vivere con lei pur se, essendo sposata, forse dovrebbe andare in Virginia per qualche tempo. Pur essendo Jamie una delle persone che rispetta di più al mondo, in questa mattina un po’ grigia e assai piena di avvenimenti, il nostro John anche molto attratto da Bree per motivi che non può dirle (ad esempio che gli ricorda il padre) non può sposarla. Quindi Brianna passa al contrattacco e pur sapendo (ma lo sa veramente?) quale sarebbe l’onta e la pena comminata a John per sodomia, lo ricatta, se non dirlo a tutti, lo dirà a Jamie. “Siete certa che non lo sappia già?”. Ma il Rosso è occupato altrove. Però Bree non demorde, tra tante gente perché John ha pensato proprio a Jamie, nella foresta? E John afferma, con fare quasi duro, nonostante sia il gentiluomo di sempre, che sia tentato di accettare la sua proposta solo per insegnarle che non si gioca col fuoco. Ad una sorpresa Bree ecco che John assicura che lui sia perfettamente in grado di adempiere ai suoi doveri di marito. Ma il crollo emotivo di Bree gli fa tirare un sospirone che sentiamo anche noi, così torna il John di sempre, quello innamorato di Jamie, quello galante, quello che riconosce a Claire il solo posto nel cuore del Rosso, quello che non farebbe mai nulla per disonorare una donna. La invita a sedersi. Il vento, il rumore del fiume, una intimità che potrebbe essere dolce, se Bree non fosse sposata con l’uomo che ama e John non fosse impossibilitato a sposare Bree. Mentre si chiedono reciprocamente scusa, arriva un momento pieno di dolcezza: se chiude gli occhi, John vede Jamie ma vede anche Claire, il loro legame e il loro amore. Claire sa che John è omosessuale? Il sorrisino sulle labbra dell’Inglese è delizioso: è una donna perspicace, come sua figlia. John le ribadisce che lei dovrebbe sposarsi, ma non con lui, che ha fede nei Fraser, li conosce bene. Troveranno Roger e lo riporteranno da lei e se c’è qualcuno che può davvero tentare, e riuscire, in una simile impresa ci sentiamo di dar ragione all’Inglese, sono proprio Claire e Jamie. Hanno inseguito la possibilità di bloccare la ribellione giacobita in Francia, hanno combattuto, si sono separati, si sono ritrovati e stanno costruendo una vita insieme. Brianna non dovrebbe arrendersi ma nonostante le parole incoraggianti ed estremamente sincere, lei abbassa la testa. C’è dell’altro? Eccome, diremmo noi, ma è la Rossa che lo informa di esser stata violentata da Bonnet e se sul viso di John cala l’orrore, su quello di Brianna leggiamo la disperazione, se sposasse Gerald Forbes scambierebbe la speranza con un cuore infranto. Ma farà quanto deve per il bene di suo figlio. Povero John, due Fraser che lo cercano e tutti e due nelle medesime condizioni. Adesso fermiamo la scena, Forbes che si prepara a chiedere la mano di Brianna, Jocasta che ne è felice, Brianna stessa che sembra una condannata alla forca e senza cavallo bianco o mantello svolazzante arriva lui: grazie per avermi aspettato, mia cara! E io stavo cadendo dalla sedia, ma quanto lo amo? “Hai già dato la lieta notizia?” e fissandola in modo complice, accende la speranza di Bree: non ancora. E lui, guardando prima Brianna, perché è a lei che lo sta dicendo, annuncia “Ho chiesto la mano della signorina Fraser” e poi si gira con il viso contento “e lei ha accettato!” come se fosse il suo solo sogno al mondo, lasciando persino Brianna senza parole. La prima a riaversi è Jocasta, che si congratula del felice evento, per lei la nipote non potrebbe chiedere di meglio, e persino il povero Forbes è costretto a congratularsi, per quanto abbia i denti legati dalla delusione. “Se non mi avessi proposto di cercare marito non avrei mai aperto il mio cuore a Lord John. Grazie, zia Jocasta!” e se Jocasta è all’oscuro, di certo non per questo la proposta di un Lord è meno accettabile, anzi, sicuramente più splendida di ogni speranza. È proprio una McKenzie e in questo la zia ha ragione. Il salto di scena ci porta dai Fraser. La distanza è sempre lì, tra loro, ma ci pensa Rollo a condurli ad una macabra scoperta: i resti di Caleb, che i Mohawk avevano lasciato insepolti, morto da un mese circa, a detta di Claire. Ian lo riconosce e questo fa scattare una caccia all’uomo, ma non si trova altro, non Roger. Torna la speranza, che Roger sia vivo. I due fidanzati si trovano a parlare, lei confessa di aver detto e commesso cose che non avrebbe mai immaginato e lui la consola, con la sua esperienza, sul fatto che spesso le persone commettono azioni sbagliate per un giusto motivo. Lui prova a portare nel discorso Jamie, ma lei non vuole. Indecisa tra passato e futuro, si trova ad ascoltare l’orgoglio paterno di John su William, che quando vede una cosa per la prima volta non si premura di nascondere la propria gioia. Brianna che si complimenta con John, se William ha preso anche poco da suo padre sarà un perfetto gentiluomo, costringe il sempre sincero Lord ad ammettere che William abbia preso molto da suo padre. Ammette che non sia del tutto suo, non hanno lo stesso sangue e tacendo su chi lo sia, si guadagna, però, un complimento da Bree. Non è un brav’uomo ma ama William con tutto se stesso ed è certo che Roger farà lo stesso, il fatto è che tutti si trovano nel Nuovo Mondo non perché quello sia davvero nuovo, quelle terre non sono più giovani delle altre, ma è Nuovo perché c’è speranza. E adesso, oltre all’applauso a John, pensiamo al titolo: se non fosse per la speranza…Per cos’altro varrebbe la pena combattere? La speranza è il fulcro dell’amore, dicendolo a Bree, John lo dà a noi questo gioiello. Così finalmente Bree apre la lettera di suo padre. Che, nel frattempo, ha dato una cristiana sepoltura ai resti di Caleb, insieme a Claire e Ian. Guardiamo il Rosso, piegato dal dolore, dal rimorso, dalla distanza da sua moglie che, vedendolo, davvero, sul serio, allontanarsi si rende conto. Di tutto. Gli si inginocchia accanto e inizia con il chiedergli perdono. Non è arrabbiata con lui, ma con tutti, col mondo, con Bonnet ovviamente, ma non con Jamie. L’incredulità del Rosso sale in superficie, completamente. Bree che si è sempre confidata con Frank e talvolta con sua madre è diventata un tutt’uno con Claire alla morte di Frank. Hanno condiviso ogni segreto ed è per questo che non gli ha detto di Bonnet, perché era il suo rapporto con Bree, così impostato, a dettar legge. Forse avrebbe potuto salvare Roger. Prima di Brianna, la promessa fatta a Jamie di non avere segreti perché non c’era nessuno che fosse più importante di lui, oggi Claire non sa se potrebbe mantenerla. È un intenso e toccante momento, che ricuce lo strappo. Che dà sollievo al cuore addolorato di Jamie, che si ritiene incapace di esser un buon padre per la figlia, a causa di quel che lei gli ha urlato in viso. Ma Claire lo corregge, Frank ha commesso molti errori, tutti i genitori li fanno. In conseguenza di quelle parole, Jamie ha creduto che anche sua moglie lo ritenesse inferiore a Frank e mentre lei gli strappa via quei pesi, gli assicura che lui e Bree siano uguali e che nessuno dei due, quando si arrabbia, pensi davvero quello che dice. Li ama entrambi, tantissimo. Per i Fraser che hanno ritrovato la pace, c’è un Roger che, giunto nel villaggio dei Mohawk, trova forse il proprio destino. Nelle grida che attraggono solo i guerrieri, che formano un corridoio, Roger è costretto a passare, colpito da varie parti e mentre si alza, un pugno poderoso lo abbatte di nuovo.

Episodio che ha slacciato fili, sciolti, del tutto, che ha tessuto trame, che ha dato ampio respiro a quel che seguirà: ora abbiamo Brianna promessa sposa di Lord John Grey, Roger nelle mani dei Mohawk, i Fraser in cerca di Roger e se non bastasse, Murtagh e Bonnet in prigione. Che dire? C’è così tanto da aspettare che sette giorni sono troppi. Ma saremo qui, a raccontarvelo, ancora, se avrete la pazienza di seguirci.

Recensione a cura di Cristina Barberis.

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