Recensione Outlander Episodio 113: The Watch

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Tutti noi abbiamo dei guai, alcuni ce li procuriamo con le nostre azioni e altri ci arrivano direttamente come pacco regalo, spedito da chissà chi. Nel pacco regalo però non sono mai comprese le istruzioni per l’uso per rimandarli indietro. Questo succede anche al nostro James Fraser, nell’episodio 113 “The Watch” scritto dalla “pluridecorata” Toni Graphia e diretto da Metin Hüseyin, regista britannico con ascendenze turche che ha al suo attivo la regia di altri episodi in serie note (Merlin, Borgia, Shameless). Il corpo portante dell’episodio è dover sottostare a quello che non ci piace e farcelo invece piacere. Che sia una controversia, che sia una protezione non richiesta, che sia una malattia. Come si fà, in quale modo è possibile, guardare oltre? Darsi una scadenza tra sé e il tempo, tra sé e il destino, come se questo che succede fosse solo accidentale? Come se quello che accade fosse solo qualcosa che si può dimenticare? È un sistema di salvaguardia della mente ma voglio pensare di più, dello spirito, che talune persone riescono a mettere in atto. Ma non è così facile né così immediato, né gratuito. Costa e a volte costa sangue. Anche se non è sangue che sgorga da ferite evidenti, né il sangue di un labbro spaccato da un pugno o morso per reprimere la rabbia. Ma è il sangue che scorre dallo spirito piagato. Allora da dove traiamo la forza per superare l’ostacolo? Anche quando, purtroppo, sembra insormontabile? Che cosa ci pulsa dentro e ci fa dire che andremo avanti e che non ci fermeremo, nonostante i colpi ricevuti, nonostante il prezzo da pagare?

Abbiamo lasciato Jamie con una pistola puntata addosso e scopriamo che a puntargliela è tale MacQuarrie, della Vigilanza. Vi ricordate chi sono? Né più né meno che criminali, gente che finge di proteggere i clan e gli scozzesi dalle Giubbe Rosse ma in cambio razziano, rubano, picchiano, incendiano. Da noi lo si chiama “pagare il pizzo”, così la criminalità ti protegge… da se stessa. La Vigilanza scozzese fa lo stesso. Jenny giunge in tempo a salvare il fratello, che si presenta come Jamie MacTavish (chi ricorda con quale nome lo conosceva Laoghaire a Castle Leoch?) e Jenny e Ian si mostrano condiscendenti e quasi servizievoli verso i Vigilanti, con grande scorno di Jamie che per essere com’è reagirebbe di certo in maniera diversa. Ma sia Jenny che Ian hanno dei motivi da non sottovalutare. Jamie però, nonostante una cena in cui tra una battuta e un racconto le ore passano, il giorno dopo mentre sta ferrando un cavallo dei Vigilanti per mandarli via prima, fa una battuta che non piace ad uno di loro, che pensa bene di incendiare la paglia su un carro, cosa che scatena un tafferuglio che Jamie sovrasta alla grande, da solo ne mette fuori combattimento almeno tre e quando accorre MacQuarrie a chiedergli di combattere con loro, Jamie si mostra (quasi) interessato ma rifiuta: ho una famiglia, ora. Ma siccome le buone notizie non arrivano mai da sole, ma sempre a gruppi di tre, ecco che arriva anche Horrocks il disertore. Poi Jenny che deve partorire ma è un parto podalico. (Ora, anche la mia era podalica ma nel 2000 la mia dottoressa suggerì il cesareo per evitare complicazioni. Ve lo immaginate un parto podalico negli anni 60 del 18° secolo?) E non è tutto, ovvio, perché nonostante Jamie sostenga che non gli importa e la rassereni, Claire gli dichiara che lei non può avere figli. Horrocks ricatta Jamie, e Jamie accetta di pagarlo ma proprio quando Horrocks chiede di più, ci pensa Ian a mandarlo dove merita. MacQuarrie, che non è stupido, al mattino dopo chiede notizie di Horrocks, che deve condurli ad una razzia, insinuando che Jamie ne sappia di più di quel che vuol far credere e Jamie gli svela la nuda verità. Al che MacQuarrie lo approva, per il gesto compiuto ma lo arruola per il furto ai danni del clan Chisholm. Solo che, purtroppo, Horrocks ha meritato la fine che ha fatto perché aveva venduto la Vigilanza agli Inglesi e tra loro non c’è solo Jamie ma anche Ian Murray, andato con l’amico fraterno (con quale andrebbe anche all’inferno) per guardargli le spalle. La bambina di Jenny e Ian nasce sana e salva grazie a Claire: Margaret Ellen Murray e Claire e Jenny si avvicinano molto. Dopo tre giorni di attesa, ecco che torna solo Ian, aiutato da uno dei vigilanti, che lo riporta a casa e dichiara che gli altri sono tutti morti. Siccome Claire non può credere che anche Jamie sia morto, lo chiede a Ian che le risponde che Jamie è stato catturato dalle Giubbe Rosse e l’altro spiega che è stato a causa di Horrocks che così voleva salvarsi proprio dai suoi ex commilitoni.

Che dire? La risposta alla domanda iniziale quale è, secondo voi? Vi dico la mia e vi chiedo di esprimere la vostra. La mia è che siamo dotati di forza di volontà si ma può venir meno, se pensiamo solo a noi, solo al momento che viviamo. Pensare che noi valiamo molto come esseri umani e che siamo unici e insostituibili dovrebbe farci lottare per non soccombere ma pensare anche che lo facciamo per stare vicino a chi amiamo ci dona una forza enorme. Forse il segreto è tutto qui. Una puntata intensa, al cardiopalma, non tanto solo per la Vigilanza, quanto perché il destino, che è quello che ti arriva come pacco regalo e che non ti sei scelto, non risparmia nessuno, nemmeno se sei il miglior uomo al mondo, nemmeno se sei un guerriero forte e capace, nemmeno se sei Jamie Fraser. Vi dirò la verità, il cambio di linea temporale mi ha lasciata un po’ sorpresa, ci sono diversi momenti della vita a Lallybroch che sono stati sacrificati e anche se capisco che non tutti i personaggi, penso a MacNab e alla vecchia nonnina MacNab per esempio, possono essere messi dentro la narrazione per motivi di tempo e di spazio e spesso di budget, sebbene questa serie sia prodotta coi controfiocchi, però questa linea temporale mi ha totalmente spiazzata. Il che spesso è un bene, lo è anche questa volta, certo, perché adesso sono li, con voi, a pensare come si leghi questa trovata a quel che so che succede dopo, ma capisco che è molto lineare e nei fili che collegano un episodio ad un altro usare Horrocks per far cadere anche Jamie nelle mani degli Inglesi è decisamente funzionale e ci sta bene, insomma, lega, è un fluire compatto e definito che ha senso. Ma, si, mi resta il ma… Che cosa succederà? Mai come oggi sono in attesa dello sviluppo degli eventi, per una serie che mi sta levando il fiato davvero! Un meritatissimo 10 a tutti, a cominciare da Toni Graphia! Ottima anche la regia, ma che dire delle musiche? Emozionante, intensa, tutta da vivere, questa serie è incredibile!

Recensione a cura di Cristina Barberis.

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