Recensione Outlander Episodio 103: The Way Out

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Siamo arrivati alla terza puntata. Dopo le prime due, attesissime, subito dopo la splendida sigla iniziale, la scena si apre con Claire e Frank alla stazione. Siamo in piena Guerra. L’inserto, uno di tre, è inserito per dare spessore al rapporto tra i due, una scena che rivela il profondo amore e l’attaccamento che hanno uno per l’altra, e che fa da trait d’union anche con quella seguente in cui vediamo Claire accudita da Mistress Fitzgibbons (ma chiamatemi mrs Fitz!) che la aiuta a fare il bagno e a vestirsi e, un momento dopo, ecco che Claire apre il cuore alla solerte e massiccia donna scozzese rivelandole chi sia davvero e da dove venga…Ma che cosa succede? E’ accusata niente di meno che di essere una strega! Lo ammetto, ho fatto un salto sulla sedia, con la mente che cercava freneticamente di capire, perché conoscendo il libro quasi a memoria non capivo il senso di quella trovata e poi…Ecco spiegato, le mani sapienti di Mistress Fitz hanno dato a Claire un momento di relax e forse lei si è “addormentata” sognando quel che è sempre un ottimo avviso per il futuro: non ci si può fidare di nessuno, due secoli prima. Oggi ci sembrerebbe una stranezza ma saremmo li a tempestarla di domande, la Claire del futuro, solo che noi siamo andati oltre i confini della Terra, nello spazio, comunichiamo attraverso una tecnologia impensabile per i nostri nonni, che usavano inchiostro e pennino e sappiamo che le malattie non sono possessione demoniaca. Nel 1743, invece, tutto quello che non era spiegabile con la fede o la volontà di Dio, era demoniaco. Claire farà bene a ricordarlo. Ed è lei che ci racconta dei suoi tentativi di curare le persone al castello, della onnipresente figura di Murtagh che la segue ovunque ella vada, quando non c’ e’ anche Rupert, così incontra di nuovo Geillis Duncan, che le pone molte domande più o meno dirette sulla magia, mentre il povero Murtagh le segue, in affanno, non abituato a quel modo di fare per una donna di quel tempo. E’ Geillis che, avendola a casa sua, le da modo di assistere ad una punizione: un garzone di una conceria, infatti, si è appropriato di due piccoli pani, punizione amministrata “misericordiosamente” dal magistrato Arthur Duncan, marito di Geillis, che ella rabbonisce con un preparato che lo aiuta nelle intempestive flatulenze (una scena che ho trovato appropriata, al di là della cosa di per sé, perché ci mostra quanto i costumi sociali fossero diversi. Nessuno di noi si sognerebbe di fare come Mr. Duncan!) pertanto al ragazzo sarà “solo” inchiodato l’orecchio alla gogna. Sono le espressioni verbali, le reticenze e la mimica facciale di Claire a indurre Geillis, sempre astuta e attenta, a cercare di sondarla di più sulla provenienza ma arriva, inatteso, proprio Jamie che porta via Claire e, insieme, con una scena che sembra scaturire dalla penna di un autore elisabettiano, i due fanno un po’ di “teatro” liberando il ragazzino dalla gogna. Ed è un altro ragazzino, Tammer, nipote di mistress Fitz che Claire salva, con il parere contrario di Geillis e soprattutto del fin troppo zelante reverendo padre Bain, un sacerdote chiuso e misogino, da morte certa. Il ragazzino si è avvelenato in un rito che proverebbe la virilità di un fanciullo in crescita, mangiando una pianta velenosa. Grazie a Jaime che la porta sul luogo e alle proprie conoscenze, pur contro la più testarda opposizione del sacerdote, Claire può salvare il ragazzo. Grazie anche, lo sottolineo, all’intervento di una Mrs Fitz che mi ha commossa moltissimo e tenuta col fiato sospeso!

Questo fa guadagnare a Claire una rinomanza che però la lega anche di più a Castle Leoch. Una sera, durante un piccolo concerto tenuto da un bardo gallese molto famoso, Jamie traduce a Claire la via di uscita: ecco, non solo si attraversano i cerchi di pietra per essere portate indietro nel tempo ma si possono varcare anche per tornare a casa ed è proprio questo che rende Claire sempre più decisa a tentare.

In questa puntata il rapporto di Jamie e Claire si approfondisce, nonostante un bacio galeotto tra il nostro bello scozzese rosso e la bionda Laoghaire, in uno dei pochi momenti di trionfo per Murtagh, d’altra parte, e si approfondisce così tanto che è proprio Claire a stuzzicare Jamie a tavola, con una serie di battutine, occhiate e pestatine di piedi che inducono il povero Mr. McTavish a lasciare anzi tempo la tavola e se nel libro è il vecchio Alec a rimproverare Claire per questo, qui è Murtagh, che è l’angelo custode non tanto di Claire quanto di Jamie. Ed è la stessa Claire che ammette di provare gelosia per Jamie, non perché ne sia attratta, non se lo confessa ancora, quanto perché l’intimità tra il ragazzo e Laoghaire le ricorda dolorosamente il rapporto che non ha più con l’amatissimo Frank. Una gelosia originata anche da un momento di intimità speciale tra Jamie e Claire, la sera precedente, in cui lui le parla di quanto stia a suo agio con lei e nel quale leggiamo chiaramente l’attrazione e la scintilla tra i due, tenute a freno solo dall’educazione e dalle circostanze, quando Claire controlla la spalla di Jamie, nel laboratorio.

Altro rapporto che subisce un’impennata è quello tra Claire e Colum Mc Kenzie che per i massaggi prima (altro momento in cui le convenzioni sociali sono diverse, un rapporto medico paziente quasi) e per aver salvato Tammer poi, diventa più profondo. Sebbene Claire sia sempre vista al castello come una Sassenach.

Che dire della fotografia? Superba, le luci esterne, le candele all’interno, il sole sui capelli, il colore degli abiti, il fiammeggiare del fuoco e lo scintillio dei metalli o dei vetri è pressoché perfetto. Così come perfetti sono i costumi, o le ambientazioni negli interni. Le location esterne sono deliziose, la chiesa in rovina è incantevole.

Il ritmo della puntata? Secondo me è adeguato, non lento, non veloce, di drammatico impatto in tre momenti diversi e di intimità dolce e profumata di fuoco e di voci in altri due. Gli attori sono all’altezza, dai protagonisti ai caratteristi e alle comparse non c’è una sola sbavatura, tutto è curato in un modo davvero apprezzabilissimo, piacevole e soprattutto di pregio. E’ un lavoro realizzato con grande dispendio di energie e si vede, finora credo che ci si possa dire soddisfatti e del tutto desiderosi di continuare, senza tèma di essere delusi. Se il buongiorno si vede dal mattino, qui il sole sfavillerà a lungo.

Recensione a cura di Cristina Barberis.

6 Risposte a “Recensione Outlander Episodio 103: The Way Out”

  1. Bellissima la puntata e splendida la recensione, accurata, brillante, piacevolissima, come una pagina del romanzo che ho letto da poco, insomma perfetta per Outlander, complimenti!

    1. Grazie infinite <3 con un pò di ritardo 😀
      Chiedo scusa davvero di non aver mai risposto sinora, non so come sia potuto accadere, in genere sono sempre stata molto attenta con i commenti.
      Rileggere queste parole a 4 anni di distanza scalda il cuore, ancora.

  2. Che dire?! Adoro leggere Cristina! Perfetta nei commenti così come nei suoi scritti. E ora la scopro nelle recensioni!!
    Presto vedremo il suo nome…in vetrina!

    1. Grazie infinite Raffaella <3 con un pò di ritardo 😀
      Chiedo scusa davvero di non aver mai risposto sinora, non so come sia potuto accadere, in genere sono sempre stata molto attenta con i commenti.
      Sei un tesoro :*

  3. Sto leggendo le tue recensioni camminando all’indietro come i granchi XD
    Davvero accurata e ci imprimi bene nella memoria i particolari (stilistici e di trama) per non farci mai perdere nulla. Sono una dalla memoria corta e mi serve una badante telefilm inca XD
    La scena in cui Clare sembra confessare tutti a Ms Fitz …. Sono saltata sù inveendo come un portuale prima di accorgermi che erano solo i pensieri o gli incubi di Clare. Mi sono presa uno spavento niente male. Sanno come tenerci sulla corda! XD

    1. Grazie infinite Hule <3 con un pò di ritardo 😀
      Chiedo scusa davvero di non aver mai risposto sinora, come ho già detto, ma non so come sia potuto accadere, in genere sono sempre stata molto attenta con i commenti. Mi dispiace.
      Grazie di quel che hai scritto, spero che t abbia avuto modo di continuare a seguirci.

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